Woody Allen vuole dirigere ancora Donald Trump: “Come attore è perfetto, un piacere lavorare con lui”

Il regista, dopo la polemica per la sua partecipazione a un festival cinematografico a Mosca, ha espresso grandi elogi per le doti attoriali del Presidente in carica

Woody Allen durante un'intervista

Woody Allen vorrebbe avere la possibilità di dirigere nuovamente Donald Trump, magari nel suo prossimo film, dopo aver già diretto l'attuale Presidente degli Stati Uniti in passato.

Durante una recente apparizione nel podcast "Club Random" di Bill Maher, il quattro volte vincitore dell'Oscar ha affermato che per lui si è rivelato "un piacere lavorare con Trump" quando ha recitato nel suo film del 1998 Celebrity e che sarebbe più che felice di lavorare di nuovo con il presidente, se mai ne avesse l'occasione.

"Sono una delle poche persone che può dire di aver diretto Trump. Ho diretto Trump in Celebrity", ha ricordato Allen. "È stato un piacere lavorare con lui ed è un ottimo attore. Era molto educato, ha centrato l'obiettivo, ha fatto tutto correttamente e aveva un vero talento per lo spettacolo. Potrei dirigerlo anche adesso. Se mi permettesse di dirigerlo ora che è presidente, penso che potrei fare miracoli".

Donald Trump interpretò se stesso in Celebrity

Il Presidente in carica ha interpretato brevemente se stesso nella commedia drammatica corale di Allen. Durante la sua scena, viene intervistato da un giornalista di gossip sui suoi ultimi progetti immobiliari. Con un raro slancio di umorismo autoironico, Trump dice al giornalista: "Beh, sto cercando di acquistare la Cattedrale di San Patrizio. Forse farò un piccolo lavoro di demolizione e costruirò un edificio molto, molto alto e bello".

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Allen ha poi aggiunto di aver votato per Kamala Harris alle elezioni presidenziali del 2024 e di non essere d'accordo con Trump sul "99%" delle questioni, ma che come attore era "molto bravo" e aveva un "grande carisma" quando si trovava davanti alla macchina da presa.

"Mi sorprende che abbia voluto entrare in politica", ha continuato il regista. "La politica non è altro che grattacapi, decisioni critiche e agonia. Era un tipo che vedevo alle partite dei Knicks, gli piaceva giocare a golf, gli piaceva giudicare i concorsi di bellezza e gli piaceva fare cose divertenti e rilassanti. Non capisco perché qualcuno dovrebbe voler avere improvvisamente a che fare con le questioni politiche".

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Woody Allen e lo sdegno della comunità ucraina

Invitato a un incontro pubblico sulle "Leggende del Cinema Mondiale" moderato dal regista Fyodor Bondarchuk, Allen ha definito Mosca una città "meravigliosa" e ha ribadito di considerarsi un "regista apolitico". Nel suo intervento ha citato Guerra e Pace di Sergej Bondarchuk, film che definisce uno dei suoi preferiti di sempre, aggiungendo che gli piacerebbe girare un film capace di mostrare "quanto sia bella la vita a Mosca e a San Pietroburgo".

Queste dichiarazioni non sono state accolte positivamente in Ucraina. Il Ministero degli Esteri ha diffuso una nota in cui definisce le frasi di Allen "un insulto" agli artisti e ai professionisti del cinema che hanno perso la vita o la carriera a causa dell'invasione russa. Per Kyïv, accettare l'invito a un festival vicino a personalità legate al Cremlino significa "chiudere gli occhi" sulle atrocità della guerra ancora in corso.