Woody Allen ha difeso la sua recente partecipazione alla Settimana Internazionale del Cinema di Mosca, in Russia, che ha spinto il Ministero degli Esteri ucraino a definire il regista una "vergogna" nel contesto dell'invasione russa in corso nel Paese.
Allen ha partecipato all'evento a Mosca in videoconferenza e ha parlato del suo amore per il cinema russo e del suo potenziale interesse a dirigere un film in quel territorio, tra gli altri argomenti, secondo quanto riportato dall'Associated Press.
"La partecipazione di Woody Allen alla Settimana Internazionale del Cinema di Mosca è una vergogna e un insulto al sacrificio degli attori e dei registi ucraini che sono stati uccisi o feriti dai criminali di guerra russi nella loro guerra in corso contro l'Ucraina", aveva risposto il Ministero degli Esteri ucraino sui social media dopo la partecipazione di Allen.

La risposta di Woody Allen: "Interrompere il dibattito non è giusto"
In una dichiarazione rilasciata all'Associated Press e alla CNN, Allen ha difeso il suo diritto a partecipare all'evento cinematografico in Russia e ha criticato il leader del Paese, Vladimir Putin.
"Per quanto riguarda il conflitto in Ucraina, sono fermamente convinto che Vladimir Putin abbia completamente torto. La guerra che ha causato è terribile", ha affermato Allen. "Ma, indipendentemente da ciò che hanno fatto i politici, non credo che interrompere il dibattito artistico sia mai un buon modo per aiutare".
Secondo la CNN, la Settimana Internazionale del Cinema di Mosca è sponsorizzata dai media statali russi, dalle aziende statali e dal governo della città di Mosca. Il regista russo Fyodor Bondarchuk, alleato di Putin e sostenitore pubblico dell'invasione russa dell'Ucraina, ha moderato la conversazione con Allen.

Hollywood ha ormai "cancellato" Woody Allen
Allen è rimasto estromesso da Hollywood dopo che le accuse di violenza sessuale mosse dalla figlia adottiva Dylan Farrow sono riemerse durante il movimento #MeToo. Tuttavia, ha trovato il modo di continuare a dirigere e distribuire film al di fuori degli Stati Uniti.
La sua commedia del 2020 Rifkin's Festival è stata girata a San Sebastian e presentata in anteprima al Festival Internazionale del Cinema della città, mentre il thriller in lingua francese del 2023 Un colpo di fortuna è stato presentato in anteprima al Festival del Cinema di Venezia. Da allora non ha più giurato un film, ma ha continuato a produrre libri, tra cui la sua autobiografia e un romanzo originale.