Woody Allen: "La cancel culture è la più grande scemenza della nostra generazione"

Woody Allen, durante una recente intervista rilasciata per parlare del suo prossimo film, ha schernito la stupidità delle persone che sostengono la cancel culture.

Durante una recente intervista di ABC Spagna, Woody Allen ha definito la cancel culture come "la più grande scemenza della nostra generazione". Il leggendario regista sta attualmente girando il suo primo film in lingua francese a Parigi con Valérie Lemercier, Melvil Poupaud, Niels Schneider, Elsa Zylberstein, Lou de Laâge, Guillaume de Tonquédec e Grégory Gadebois.

Durante l'affascinante conversazione con l'emittente spagnola, lo sceneggiatore-regista ha parlato estensivamente dell'assurdità della più recente estensione del movimento woke: "Bene, come saprete la razza umana si è costantemente comportata in modo stupido nel corso della storia."

"La Cancel Culture è la scemenza più grande di questa generazione. Prima o poi il tempo passerà, ci guarderemo indietro e succederà quello che è successo dopo l'era McCarthy. Ce ne vergogneremo. E ci diremo: 'Mio Dio, ma c'erano davvero persone che si comportavano così, e c'erano davvero altre persone che tolleravano tutto questo? Si tollerava che gli insegnanti venissero licenziati, gli scienziati screditati, gli attori inseriti nelle liste nere?'", ha continuato il regista.

"Le persone impiegheranno del tempo per rendersene conto, ma succederà. L'esempio del maccartismo mi sembra perfetto: tutti venivano additati come comunisti. perfino se ascoltavi musica pop eri comunista. Fu qualcosa di completamente ridicolo. E poi, ad un certo punto, le persone se ne sono rese conto. Oggi ci sono già molte persone che considerano la Cancel Culture per quello che è: un imbarazzo", ha concluso Woody Allen.