Woody Allen all'attacco: "Gli attori che mi hanno denunciato? Una moda"

Woody Allen ha voluto rispondere alle accuse degli attori ricevute negli ultimi anni sostenendo si tratti di "una moda".

Woody Allen ha replicato alle critiche degli attori che lo hanno accusato negli ultimi anni sostenendo che si tratta di "una moda".
Il regista, di cui è da poco uscita nelle librerie italiane l'autobiografia, non sembra quindi essere preoccupato per le parole pronunciate da molti attori con cui ha lavorato recentemente.

Le accuse di sua figlia Dylan Farrow sono tornate in primo piano dopo l'avvento del movimento #MeToo e molti attori hanno deciso di dichiarare pubblicamente che non lavoreranno più con il regista o rimpiangono di averlo fatto in passato. Woody Allen, in occasione di un'intervista rilasciata a The Guardian, ha ora dichiarato: "Gli attori non hanno alcuna idea dei fatti e si aggrappano a qualche posizione a favore di se stessi e in grado di ingraziarsi il pubblico, facendoli sentire al sicuro. Chi non è contrario alle molestie sui bambini nel mondo?".
Il filmmaker ha quindi ribaduto: "Ed è così che è diventata una moda il fatto che gli attori e le attrici mi denuncino. Un po' come quando tutti hanno iniziato a mangiare il kale".
Tra i nomi che hanno espresso pubblicamente la propria disapprovazione nei confronti del filmmaker ci sono Colin Firth, Greta Gerwig, Mira Sorvino e Timothée Chalamet.

Allen ha proseguito esprimendo un po' di amarezza: "Pensavo che le persone le avrebbero considerate immediatamente come spazzatura in grado di far ridere e fin dal primo giorno non ho mai considerato la situazione seriamente. Voglio dire che è come dover affrontare una storia che sostiene io abbia ucciso sei persone con una mitragliatrice. Si possono ripetere più e più volte i fatti, ma quelli non sono importanti. Per qualche motivo, emotivamente, è importante che loro sostengano quella storia".