Woody Allen: le accuse di Dylan Farrow "rimangono valide"

L'uscita dell'autobiografia di Woody Allen, A proposito di niente, non intacca la versione di Dylan Farrow, che conferma le proprie accuse.

Anche alla luce dell'autobiografia di Woody Allen, le accuse di Dylan Farrow "rimangono valide", come sostiene la famiglia in risposta alla richiesta di commento sul libro fatta dall'Hollywood Reporter. I Farrow hanno infatti citato una dichiarazione resa da Dylan su Twitter nel 2018.

Woody Allen e Soon Yi Previn
Woody Allen e Soon Yi Previn

Nel tweet citato si leggeva: "Amiamo e supportiamo nostra madre, che è sempre stata un genitore attento e generoso. Nessuno di noi ha mai assistito a niente se non trattamento compassionevole nella nostra casa, ecco perché le corti hanno affidato la custodia esclusiva di tutti i bambini a nostra madre. Rifiutiamo qualsiasi sforzo di deviare dalle accuse di Dylan provando a svilire nostra madre."

La dichiarazione era stata firmata da diversi familiari di Dylan: Matthew Previn, Sascha Previn, Fletcher Previn, Daisy Previn, Ronan Farrow, Isaiah Farrow e Quincy Farrow, solo alcuni dei 15 bambini avuti o adottati da Mia Farrow. Le accuse a cui si fa riferimento nel tweet sono quelle per le quali Woody Allen avrebbe molestato sessualmente la figlia adottiva quando questa aveva sette anni.

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In risposta alle accuse, Woody Allen ribadisce nella sua autobiografia, A proposito di niente, che la sua versione dei fatti è ben diversa da quella della ex-moglie, che ha sempre descritto come manipolatrice, crudele e morbosamente attaccata al figlio Ronan, specialmente dopo il 1992, anno in cui Mia Farrow scopre che Allen (all'epoca 56enne) aveva una relazione con una delle figlie adottive, Soon-Yi (all'epoca 21enne), che avrebbe sposato nel 1997. Secondo Allen, l'episodio raccontato da Dylan Farrow sarebbe frutto della ripetizione da parte della madre di una canzone scritta appositamente per creare un falso ricordo e intitolata "Papà in soffitta".