Will Smith: "Sono stato chiamato negro dalla polizia più di dieci volte"

Will Smith riflette sul movimento Black Lives Matter ricordando gli episodi di razzismo subiti a Philadelphia durante l'adolescenza.

La voce di Will Smith si aggiunge alle altre star afroamericane che hanno raccontato di aver subito episodi di razzismo: a Philadelphia Smith sarebbe stato chiamato 'negro' dagli agenti di polizia più di dieci volte.

Cannes 2017: Will Smith sul red carpet inaugurale
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Per questo motivo per la prima volta l'attore ha deciso di recitare in un film sulla schiavitù, il preannunciato Emancipation, thriller storico diretto da Antoine Fuqua ispirato a una storia vera che mostrerà una lotta per la sopravvivenza raccontata da Independent e Harper's Weekly nel 1863.

Commentando il movimento Black Lives Matter, Will Smith auspica che la rabbia crescente serva alle giovani generazioni per rimodellare il futuro e ricorda la sua di adolescenza a Philadelphia:

"Sono cresciuto a Philadelphia sotto il Sindaco Rizzo. Prima di fare il sindaco, era il capo della polizia e aveva il pugno di ferro. Sono stato chiamato negro dagli agenti di polizia in più di dieci occasioni. Mi hanno fermato spesso, perciò capisco bene cosa si prova in quelle circostanze. Ti senti come se stessi subendo un'invasione."

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Will Smith ha raccontato di aver appreso il concetto di disparità tra bianchi e neri frequentando una scuola cattolica di periferia:

"I ragazzi bianchi erano felici quando vedevano la polizia, mentre il mio cuore cessava di battere. Chi non lo ha sperimentato non può capire".

Il popolare attore condivide i sentimenti provati dopo la visione del video dell'uccisione di George Floyd a Minneapolis: "Ho due figli neri che se ne vanno in giro in macchina. Così quando ho visto quel poliziotto con le mani in tasca ho pensato, 'Cosa passa per la testa di una persona per farle fare una cosa simile a un'altra persona?".

L'attore conclude: "La rabbia è giustificata sotto l'oppressione. E può diventare molto pericolosa, occorre stare attenti a non farsi consumare dalla propria rabbia. Questo è qualcosa su cui ho lavorato a lungo".