Damon Lindelof ha nuovamente espresso il proprio scetticismo su una seconda stagione di Watchmen, dopo il trionfo agli Emmy 2020. L'adattamento HBO del fumetto di Alan Moore e Dave Gibbons, che racconto gli eventi successivi all'originale, ha vinto undici premi, incluso quello per la miglior miniserie, e proprio quello è uno dei motivi citati da Lindelof per non voler tornare in quell'universo: "Sarebbe un tradimento dell'aver vinto come miglior miniserie se tornassimo."
Damon Lindelof ha però precisato, come aveva già detto lo scorso anno dopo la conclusione dello show, che nulla impedisce a qualcun altro di rielaborare il materiale di base: "Amo Watchmen da quando avevo tredici anni. È la creazione di terzi, e questa è stata la mia versione. Cederò volentieri il testimone a chi lo vorrà."
Damon Lindelof non è l'unico a esprimere pensieri simili sul futuro di Watchmen, acclamato lo scorso autunno e ora disponibile su HBO Max negli Stati Uniti. La protagonista Regina King, attualmente impegnata con la promozione del suo debutto alla regia One Night in Miami, è stata intervistata al riguardo dopo aver vinto l'Emmy come miglior attrice protagonista in una miniserie, e ha risposto così: "Se dovessi farlo di nuovo, sarebbe con Damon. Quindi al momento non c'è nessuna conversazione circa il futuro di Watchmen. In questo momento sto apprezzando questa strana esperienza, e siamo arrivati al capolinea di questo capitolo. È malinconico ed emozionante."
Anche la HBO, già all'inizio dell'anno, ha sostanzialmente escluso la possibilità di ulteriori episodi senza la partecipazione di Lindelof, ma non è del tutto impossibile che la storia continui in futuro, nonostante l'appellativo di miniserie aggiunto alla dicitura ufficiale del programma. Lo sceneggiatore è anche autore del copione del recente film The Hunt, un thriller satirico sulla presunta rivalità tra le élite liberali e i sostenitori di Donald Trump.