Alan Moore, fumettista creatore di Watchmen, ha espresso la sua preoccupazione sul successo dei supereroi che alimenterebbe le fantasie dei suprematisti bianchi che sognano la razza perfetta. Le dichiarazioni di Alan Moore sono state tratte da un'intervista del 2017 al magazine brasiliano Folha de São Paulo pubblicata solo nelle scorse ore sul suo blog in versione inglese.
Alan Moore ha espresso preoccupazione sul genere dei supereroi, ritenendo l'enorme impatto sulla cultura "tremendamente imbarazzante e al tempo stesso non poco preoccupante". Ecco le parole dello scrittore inglese: "I supereroi stessi - in gran parte scritti e disegnati da creatori che non hanno mai difeso i propri diritti contro le aziende che li impiegano, tanto meno i diritti di un Jack Kirby o un Jerry Siegel o un Joe Schuster - sembrerebbero essere ampiamente impiegati come compensatori di codardia, forse allo stesso modo di una pistola sul comodino. Vorrei anche sottolineare che, a parte una manciata di personaggi non bianchi (e creatori non bianchi), questi libri e questi personaggi iconici sono ancora oggi i sogni suprematisti bianchi della razza superiore. In effetti, penso che un buon paragone possa essere fatto con La nascita di una nazione di D.W. Griffith, che considero il primo film di supereroi americani e il punto di origine di tutti quelle maschere e quei mantelli."
Nell'intervista rilasciata da Alan Moore all'outlet brasiliano Folha de São Paulo, Alan Moore paragona le storie dei supereroi al film drammatico del 1915, La nascita di una nazione di D.W. Griffith, definendoli una rappresentazione moderna del Potere Bianco. La nascita di una Nazione è noto, oltre che per aver dato il là al cinema moderno, per la rappresentazione razzista degli afroamericani.
Al momento è in onda su HBO l'adattamento di Watchmen, fumetto nato dalla penna di Alan Moore proprio per esprimere le ansie culturali che hanno circondato la Guerra Fredda e per decostruire la mitologia positiva che circonda i supereroi. Qui trovate la nostra recensione di Watchmen.