Washington brucia: la foto è virale ma è presa da Designated Survivor

La foto della città di Washington che brucia ha fatto il giro dei social in pochi secondi diventando virale ma si tratta di un fake: l'immagine è presa dalla serie tv Designated Survivor.

Washington brucia e la protesta corre sui social dove la foto del Campidoglio in fiamme è virale. Ma anche un fake: fu Designated Survivor, la serie ABC con Kiefer Sutherland, a creare nel 2016, proprio per il suo episodio pilota, quell'immagine oggi diventata iconica, pur per la ragione sbagliata.

Da qualche ora è diventato virale su Twitter l'hashtag #DCBlackout, accompagnato da video, foto e messaggi di persone che denuncerebbero il blocco della rete internet in tutta la città di Washington e azioni repressive violente delle forze dell'ordine contro i manifestanti. Cosa ci sia di vero in questo? Al momento non è dato sapere, ma possiamo confermare che la foto comparsa su moltissime bacheche (e prontamente cancellata da Twitter) è un fake. Il motivo è molto semplice: l'immagine del Campidoglio tra le fiamme che troneggia su una Washington quasi completamente al buio è estrapolata dal primo episodio di Designated Survivor.

Designated Survivor Washington Brucia

I fan dello show (che in Italia è stato distribuito da Netflix) ricorderanno bene che l'attentato conosciuto come "Capitol Bombing" era stato proprio il punto di partenza per Designated Survivor: nella sera in cui il Presidente USA in carica avrebbe dovuto tenere il discorso sullo stato dell'unione, un'esplosione aveva distrutto il Campidoglio degli Stati Uniti, lasciando in vita solo il segretario Thomas Kirkman, proprio il "sopravvissuto designato" del titolo.

Certo è che la morte, mentre era sotto la custodia della polizia, dell'afroamericano George Floyd ha scatenato violente proteste in tutto il Paese, letteralmente a ferro e fuoco da 6 giorni. Se la polizia antisommossa si è scontrata con i manifestanti a New York, Chicago, Filadelfia, Los Angeles e Minneapolis, città teatro del caso Floyd, nella notte tra venerdì e sabato gli agenti del Secret Service hanno addirittura condotto il presidente Donald Trump nel bunker della Casa Bianca per via delle proteste arrivate fino ai cancelli della residenza presidenziale.