Le riprese sono già iniziate e il progetto che sembrava impossibile come il suo nome sta diventando velocemente possibile grazie all'entusiasmo e alla passione di tantissimi professionisti che si stanno attivando a titolo del tutto gratuito per mettere in piedi il primo film indipendente di tali dimensioni autoprodotto in Veneto e che ha per protagonista Venezia. Una storia avvincente di delitti e misteri ma anche di tanta ricostruzione storica e ricerca artistica, ambientata in una Venezia alternativa, ucronica e distopica, impossibile appunto, la Venezia del 1989 che avrebbe potuto essere se nel 1797 Napoleone, invece che vincitore, fosse stato sconfitto dai veneziani e la Repubblica Serenissima fosse ancora dominante seppur decadente e trasformata in una feroce dittatura.
Una Venezia immaginaria ma non troppo, che è diventata la parodia di se stessa, e che veste ancora i costumi ammuffiti degli antichi fasti, ormai del tutto anacronistici. E in questa Venezia inquietante si muove la vicenda di un uomo idealista, il Provveditor Capo Leonardo Rizzi, leale al regime, ma combattuto da inevitabili dubbi che lo porteranno a scoprire drammatiche verità per un finale mozzafiato, pieno di azione in una scenografia del tutto eccezionale. Nessuna produzione hollywoodiana o main sponsor ma l'unione delle forze di due studi di videoproduzione del territorio che hanno chiamato a raccolta oltre un centinaio di collaboratori, tra cast e professionisti del dietro le quinte. Il progetto è quindi orgogliosamente zero budget e no profit. Insieme alle prime scene girate nella cinquecentesca Villa Ca' Marcello di Levada (PD) è nata in questi ultimi mesi anche un'associazione culturale, Noi Cinema, che mira a dimostrare a partire da questo progetto (ma con l'obiettivo di crearne altri) che il cinema indipendente in Veneto non è morto.
"Venezia è la casa della Mostra del Cinema" spiega il regista William Carrer "ma Venezia e il Veneto in generale sono lontane dai circuiti produttivi nazionali eppure sono convinto che sia possibile fare cinema di qualità anche senza grandi sponsor. L'arte, qualsiasi essa sia, non deve essere vincolata necessariamente al profitto, e il nostro progetto piuttosto mira ad altro: abbiamo riscontrato un notevole interesse al progetto da tantissimi professionisti ed amatori del settore, e proprio questo ci ha dato e ci sta dando la forza e la voglia di arrivare fino in fondo. Vogliamo dimostrare che in Veneto il cinema vero, quello che nasce dalle persone e non dai soldi, non è morto, anzi>.
Il progetto Venezia impossibile è nato nel 2011 ma solo nel 2012 sono
iniziati i primi ciak. "Al di là del casting" spiega Giulio Pizzato, co-produttore - abbiamo dovuto identificare le location, ottenere permessi e autorizzazioni. "Abbiamo iniziato ad individuare le prime location a luglio 2012: la prima è stata Villa Ca' Marcello, a Levada di Piombino Dese. Il conte Jacopo Marcello si è dimostrato da subito molto interessato al progetto, tanto da darci la disponibilià della villa per ben una settimana. Successivamente altre location sono state Forte Carpenedo a Mestre, diversi interni ed esterni a Murano, oltre ad interni in abitazioni private. Le difficoltà sono molte: la troupe è composta sempre da almeno 10 persone, oltre agli attori, e non sempre è facile individuare il giorno di riprese che incontri la giornata libera di tutti (ricordiamo che la troupe è composta da professionisti del settore cinematografico che si impegnano gratuitamente sul set, ognuno con il suo lavoro da portare avanti). E' molto difficile far coincidere tutti gli impegni delle persone coinvolte, però devo dire, e con questo ringraziare tutti, che davvero abbiamo un supporto enorme e totale da parte di quanti si sono impegnati con noi in questo progetto".
Venezia, 1989. La città è scossa da una serie di efferati delitti nello scenario suggestivo della laguna, tra silenzi e nebbie inquietanti, in una Venezia alternativa, fantastica, con inserzioni magiche e visionarie. Una città che ha cambiato e riscritto la propria storia a partire dal 1797, respingendo le armate napoleoniche e che si è trasformata oggi nella parodia di se stessa. Il popolo è in pieno fermento contro malati giochi di potere e un insopportabile regime dittatoriale. In questa realtà parallela, corrotta e cieca, a un passo dalla rivoluzione, il Provveditor Capo Leonardo Rizzi dovrà risolvere il caso più importante della sua vita.