La Settimana della Critica, sezione autonoma di Venezia 2019, ha emesso il verdetto, premiando All This Victory di Ahmad Ghossein.
La giuria della sezione, organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) nell'ambito della 76. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, ha premiato All This Victoryy con la seguente motivazione:
Per aver saputo raccontare un tema non certo nuovo - la follia della guerra - con una forza espressiva e una tensione inedite e coinvolgenti: rinchiusi in una casa che è una trappola e anche un campo di battaglia, i cinque protagonisti accompagnano lo spettatore dentro un'esperienza che è insieme kafkiana e surreale, capace di tener inchiodato il pubblico con la forza della suspense.
Sono stati inoltre assegnati:
Premio Circolo del Cinema di Verona Premio assegnato da una giuria composta da soci under 30 del Circolo di Verona e destinato al film più innovativo della sezione.
Scales (SAYIDAT AL BAHR) di Shahad Ameen (Emirati Arabi, Iraq, Arabia Saudita)
Motivazione: Per averci condotto lungo l'orizzonte di un mare solcato dalle tracce di un mito arcaico e profondo, che rapisce corpi e sguardi, portando in superficie una visione lucida e feroce della contemporaneità. Per aver tratteggiato le forme di una complessità sociale attraverso una campitura di sonorità ancestrali, conflitti chiaroscurali e contrapposizioni spaziali. Per aver risposto con coraggio all'urgenza di abbracciare le forme di un femminile tramutato e molteplice, che vomita oceani e traccia nuove rotte, spezzando le catene di una ritualità patriarcale che si vorrebbe immutabile.
Premio Mario Serandrei - Hotel Saturnia & International per il Miglior Contributo Tecnico
Premio sponsorizzato dall'Hotel Saturnia di Venezia e assegnato da un'apposita commissione di esperti: Chiara Borroni, Adriano De Grandis, Luca Pacilio
ALL THIS VICTORY (JEEDAR EL SOT) di Ahmad Ghossein (Libano, Francia, Qatar)
Motivazione: Esaltando la funzione del fuoricampo in uno spazio obbligatoriamente claustrofobico, il film delega la quasi esclusività della narrazione al magistrale uso del sonoro in grado di assolvere anche la componente emotiva configurando gli elementi essenziali per raccontare la tensione e la paura.