Vanessa Incontrada: "Giorgio Panariello mi consolò mentre piangevo sul set perchè non mi entravano i vestiti"

Vanessa Incontrada, nella lunga intervista a Vanity Fair, ha raccontato di quando, in lacrime sul set per via degli abiti che non le entravano, è stata consolata da Giorgio Panariello.

Vanessa Incontrada non ha mai nascosto l'affetto che la lega a Giorgio Panariello, il perchè è racchiuso nella lunga intervista che l'attrice e conduttrice ha concesso a Vanity Fair per l'ultimo numero.

Ha deciso di rendere il suo stesso corpo un messaggio di body positivity, Vanessa Incontrada, e ha deciso di mostrarsi nuda in copertina sul numero di Vanity Fair in cui ha parlato dei cambiamenti, di peso, forma e taglia a cui è andata incontro con la gravidanza.
Cambiamenti che da anni attirano su di lei critiche perfide francamente ingiustificabili.

Sono stati tanti i momenti di scoramento che Vanessa Incontrada ha vissuto per via della sua forma fisica, e proprio in uno di questi Giorgio Panariello si è rivelato una presenza preziosa: "Nel 2008 è nato mio figlio Isàl. La maternità, come per altro succede a tutte le donne, trasforma il tuo corpo. E il mio si trasformò molto. Partirono le critiche. Critiche feroci. Critiche crudeli. Si dice sempre che i peggiori attacchi arrivino da chi conosci. Io non la penso così: le parole che mi ferirono di più arrivarono da persone sconosciute. Ero delusa e disorientata: ma perché essere così cattivi?" ha raccontato la Incontrada.

"Dopo 10 giorni dal parto arrivo sul set di uno spot pubblicitario. Nel camper che fungeva da camerino mi portano i vestiti da provare. Li passo tutti in rassegna e non me ne entra nemmeno uno. Dico, neanche uno. Senza rendermene conto, senza riuscire a controllarmi, scoppio in un pianto così sonoro che mi sentono tutti". Ma è a questo punto che entra in scena il comico toscano: "Non lo scorderò mai. Giorgio Panariello era protagonista con me su quel set. Arriva, mi abbraccia e mi sussurra parole così belle che ricorderò per sempre. L'abbraccio di Giorgio fu come quello di una madre, lo stesso abbraccio che mi viene voglia di dare a me stessa quando riguardo certe apparizioni del passato".