Tutta la luce che non vediamo ha debuttato su Netflix il 2 novembre scorso ed è subito salito in cima ai prodotti più visti della piattaforma. La critica, tuttavia, non l'ha accolta altrettanto calorosamente.
Infatti, al momento in cui vi scriviamo, la miniserie si assesta su un punteggio pessimo, parliamo del 22% di consenso della critica sulla base di 46 recensioni caricate sul portale Rotten Tomatoes. Il pubblico è stato un po' più lusinghiero e il punteggio è infatti del 64% sulla base di più di 250 valutazioni.
Di cosa parla Tutta la luce che non vediamo?
Al centro della storia la protagonista Marie-Laure LeBlanc, una ragazza francese cieca il cui coraggio e la cui speranza faranno da contraltare alla violenza e alla distruzione della guerra.
Marie-Laure è interpretata dalle attrici esordienti Aria Mia Loberti (scoperta da Levy in un casting globale a cui hanno partecipato attrici cieche e ipovedenti) e Nell Sutton (Marie-Laure da giovane). Al loro fianco Louis Hofmann (Werner), il vincitore agli Emmy Award e candidato all'Oscar Mark Ruffalo (Daniel LeBlanc), Lars Eidinger (Von Rumpel), il vincitore del Golden Globe e candidato agli Emmy Hugh Laurie (zio Etienne), Marion Bailey (Madame Manec).
Tutta la luce che non vediamo: la serie Netflix è basata su una storia vera?
Un duro colpo quindi per una produzione firmata Shawn Levy, che negli ultimi anni si è occupato di successi come Stranger Things e The Adam Project. Su queste pagine trovate già la nostra recensione di Tutta la luce che non vediamo.