Trieste Film Festival in Tour 2022, l'iniziativa ideata dal Trieste Film Festival in collaborazione con Lo Scrittoio, torna nelle sale dopo un anno di assenza a causa dell'emergenza sanitaria. I titoli selezionati nel 2021 si affiancano così a quelli scelti nell'edizione 2022, contribuendo a creare un programma molto ricco e diversificato, reso quest'anno ancora più imperdibile dal ritorno a grande richiesta del film Donbass di Sergei Loznitsa, già parte dell'edizione 2019 del Tour e oggi inserito nuovamente in programma grazie alla preziosa collaborazione con il suo distributore italiano I Wonder Pictures.
Il programma del #TSFFinTour 2021-2022 comprende come sempre opere molto differenti tra loro anche per permettere alle sale una scelta più aderente alle caratteristiche e ai gusti del proprio pubblico. Un elemento che certamente accomuna tutte le opere proposte è comunque la capacità di raccontare un presente tumultuoso e complesso caratterizzato da forti inquietudini personali e sociali. Un presente in cui le insicurezze e le paure prodotte da guerre e difficoltà economiche sono alla base di movimenti migratori dalle periferie più povere e tormentate del pianeta, un presente fatto purtroppo di conflitti e guerre che il cinema ha la capacità, ma soprattutto il dovere di raccontare.
Anche per questo la direzione del Trieste Film Festival e Lo Scrittoio hanno ritenuto fondamentale, in un frangente come quello che stiamo vivendo, riproporre il film Donbass di Sergei Loznitsa, vincitore del Premio alla miglior regia nella sezione Un Certain Regard di Cannes, ritenuto opera d'autore imprescindibile per farci capire almeno in parte quanto si sta verificando proprio in questi giorni nel cuore dell'Europa.
Sempre focalizzato sulla polveriera del Donbass anche il documentario italiano Divided Ukraine: What Language Do You Express Love In? di Federico Schiavi e Christine Reinhold, che dà voce alle vite e alle storie di uomini e donne di una regione che vive dal 2014 in un contesto di guerra civile, sfociata nell'attuale guerra tra Russia e Ucraina.
Ma il Trieste Film Festival in Tour è soprattutto un modo per far apprezzare al grande pubblico realtà, storie sommerse o poco conosciute, cinematografie che meriterebbero maggiori attenzioni da parte del circuito distributivo nazionale.
Premiato dal Pubblico al Trieste Film Festival il thriller psicologico serbo con elementi noir Darkling (Mrak) di Dušan Milić, tratto da una storia realmente accaduta, racconta la difficile vita dell'enclave serba in Kosovo dopo il conflitto nei Balcani.
Il film georgiano Wet Sand della regista Elene Naveriani, ritratto molto crudo dei pregiudizi sociali di una piccola città situata sulla costa del Mar Nero. L'attore protagonista Gia Agumava ha ottenuto il Pardo per la migliore interpretazione maschile all'ultimo Festival di Locarno.
As Far As I Can Walk (Strahinja Banović) di Stefan Arsenijević, premiato al Festival di Karlovy Vary 2021 come miglior film e menzione speciale della giuria al Trieste Film Festival. Il regista riadatta un antico poema serbo alle vicissitudini attuali dei migranti africani riuscendo nel contempo a raccontare una bellissima storia d'amore.
Premio speciale della giuria al Karlovy Vary Film Festival, Sisterhood (Sestri), primo lungometraggio della regista macedone Dina Duma che firma un delicato ritratto adolescenziale, in un contesto scolastico in cui l'esuberanza giovanile sprofonda nel lato oscuro del cyberbullismo.
Candidato all'Oscar come miglior film internazionale per la Bulgaria, Fear (Strah) di Ivaylo Hristov, una storia di frontiera raccontata con ironia, nella quale l'incontro con un rifugiato cambia la vita di una vedova che ha perso il lavoro come insegnante.
Andromeda Galaxy (Galaktika e Andromedës) è il primo lungometraggio della giovane cineasta kosovara More Raça; racconta la storia di un uomo che deve combattere con la corruzione e la disoccupazione per prendersi cura della figlia.
I Never Cry (Jak najdalej stąd), di Piotr Domalewski, presentato in anteprima al Festival di San Sebastian e vincitore del Premio Cineuropa. Un racconto di formazione in cui il regista affronta anche la questione migratoria attraverso gli occhi della giovane protagonista che dalla Polonia va in Irlanda per riportare a
casa il corpo del padre.
Infine il film vincitore del FilmFestival Cottbus, Wild Roses (Dzikie róże) di Anna Jadowska, un film sulla maternità e sull'essere donna raccontato attraverso la storia di Ewa, che dopo un lungo periodo di ricovero torna al suo villaggio dai suoi figli.
Per informazioni: scrittoio.net/tsffintour-2021-22.