Mentre assolve al suo compito di presidente della giuria del Festival di Berlino, che ha preso il via ieri, Todd Haynes ha fatto il punto sulle conseguenze dell'elezione di Donald Trump sul cinema americano.
"Siamo in uno stato di particolare crisi in questo momento negli Stati Uniti, ma anche a livello globale", ha affermato, come riporta Variety. A preoccupare il cineasta è la ricaduta sulle voci forti e indipendenti, ostacolate dalla possibile mancanza di fondi.
"Quando si parla di cinema in particolare, la questione dei finanziamenti è complicata", ha detto Haynes. "Quindi si tratta anche del tipo di finanziatori disposti a correre rischi e disposti a sostenere le voci forti. Naturalmente esistono, ma ancora una volta, ci vogliono esempi e risultati positivi per rafforzare quel tipo di rischi che le persone potrebbero voler correre. Per ogni film che non fa parte di un franchise né di una major, servono forme di finanziamento diverse ".
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La preoccupazione degli autori
Tuttavia, a preoccupare Todd Haynes non è solo il mondo del cinema. Le ricadute del cambio di mentalità e delle nuove leggi in atto andranno a colpire tutta la popolazione americana, mettendo in difficoltà chi prova a "mantenere la propria integrità e il proprio punto di vista e a parlare apertamente sotto un regime che si vendica contro di te per averlo fatto".
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Haynes, che parla coraggiosamente di omosessualità e minoranze nel suo cinema, ha specificato che "il modo in cui unirsi per creare diverse forme di resistenza è ancora in fase di elaborazione e deve essere ancora capito tra i democratici. Non ho dubbi che ci saranno molte persone che hanno effettivamente votato per questo presidente e che rimarranno presto deluse dalle promesse fatte sulla stabilità economica negli Stati Uniti".
La 75esima Berlinale si svolgerà fino al 23 febbraio. Todd Haynes guida una giuria composta da Nabil Ayouch, Fan Bingbing, Maria Schrader, Bina Daigeler, Rodrigo Moreno e Amy Nicholson che assegnerà il palmares eleggendo il nuovo Orso d'oro.