Margaret Qualley ha rivelato l'impatto che il film The Substance ha avuto nella sua vita, spiegando come girare il film con star Demi Moore l'abbia costretta ad affrontare molti traumi.
L'attrice, sul grande schermo, ha avuto la parte di Sue, la versione più giovane della protagonista che lotta per essere al centro dell'attenzione.
L'impatto di The Substance sulla giovane star
Durante un'intervista rilasciata a Cosmopolitan, Margaret Qualley ha ammesso che The Substance - di cui potete leggere la nostra recensione- l'ha obbligata a fare i conti con i problemi affrontati dalle varie generazioni della sua famiglia.
La figlia di Andie MacDowell ha raccontato: "The Substance è stato come entrare nell'occhio del ciclone. Era come affrontare tutta la mia merda, la merda di mia madre, generazioni all'insegna del trauma".
Margaret ha sottolineato: "Ed è stato un incubo essere questa idilliaca e giovane fembot. Nessuno si considera in quel modo. Il film non è un buon punto di riferimento per la femminilità: è piuttosto maschile sotto molti aspetti".
Qualley ha proseguito lodando Demi Moore: "Lei è una persona così speciale: è forte, è saggia, ma è anche incredibilmente dolce e permeabile... Ho imparato così tanto da lei ed è diventata una delle mie più care amiche".
Cosa racconta The Substance
Demi Moore è la protagonista del film in cui interpreta un'attrice che sta invecchiando e ottiene un misterioso siero che dà vita a una versione più giovane e ideale di sé stessa, parte affidata a Qualley. Sul grande schermo si racconta, in modo originale e terrificante, fino a che punto le donne sono disposte a spingersi pur di mantenere la propria immagine e posizione a Hollywood.

The Substance si contraddistingue per l'uso del body horror, richiamando l'influenza di autori come David Cronenberg (La Mosca), David Lynch (Elephant Man) e Brian De Palma (Carrie - Pioggia di sangue), con un uso iconico e suggestivo del sangue. La cura formale e la costruzione delle immagini e dei set richiamano Shining di Stanley Kubrick, con una meticolosa orchestrazione degli spazi che amplifica l'angoscia e la suspense. Il film evoca inoltre il Tarantino di Pulp Fiction, mescolando tensione e ironia in una combinazione che rende l'esperienza cinematografica unica e avvincente.