Il co-creatore di The Last of Us, Neil Druckmann, ha confermato al panel organizzato per la promozione della serie alla stagione dei premi che la terza stagione cambierà direzione rispetto a quanto visto finora.
I nuovi episodi, infatti, saranno incentrati completamente sul personaggio di Abby, interpretato da Kaitlyn Dever nella serie. Parlando della quantità di libertà creativa che la HBO concede allo show, Druckmann ha dichiarato: "Non posso credere che ci abbiano permesso di strutturare la serie in questo modo, che abbiamo appena concluso la Stagione 2 e che la Stagione 3 avrà come protagonista - spoiler alert - Kaitlyn".
La seconda stagione, che non ha ricevuto il plauso unanime della critica e del pubblico come era stato per la stagione di debutto dello show su HBO, ha visto inoltre la messa in onda di un finale che ha sconvolto non poco gli spettatori: l'episodio si è concluso con un cambio di prospettiva dal personaggio di Bella Ramsey, Ellie, ad Abby.
Un cambio di prospettiva obbligato per la terza stagione

Kaitlyn Dever, che si è unita virtualmente al panel, ha parlato anche del suo ingaggio nei panni del personaggio di Abby, considerando che all'inizio della seconda stagione ha ucciso il beniamino dei fan, Joel (Pedro Pascal). "Credo che la controversia su Abby non sia mai stata una preoccupazione per me, visto che già dal mio primo incontro con Craig e Neil era chiaro quanto fossero meravigliosi e talentuosi", ha detto l'attrice.

"Non mi sono mai sentita così coinvolta sul set in vita mia", ha proseguito Dever, "Ad esempio, mentre facevamo una scena nello chalet... stavo vivendo un momento difficile dal punto di vista personale, ma è stata una delle esperienze più belle che abbia mai avuto come attrice, proprio perché sembrava davvero un lavoro di squadra".
Al panel era presente anche l'altro co-creatore della serie, Craig Mazin, il quale ha detto che la morte di Joel, che viene rappresentata nel videogame The Last of Us Part II, ha senso dal punto di vista tematico. "In uno show in cui cerchiamo di mantenere le cose il più possibile concrete e vogliamo che le persone si sentano in pericolo reale, allora sì, a volte le persone che non riusciamo a immaginare di morire muoiono. Questo perché, per me, questo non è uno show sulla vendetta, ma sul dolore", ha aggiunto.