Alan Turing, celebre matematico britannico interpretato da Benedict Cumberbatch in The Imitation Game, considerato uno dei padri dell'informatica nonché uno dei più grandi matematici del XX secolo, morì suicida a soli 41 anni, in circostanze che hanno sollevato non pochi dubbi nel corso degli anni.
Eliza Clayton, la domestica di Turing, lo trovò morto nel suo letto l'8 giugno 1954; vicino al corpo la donna trovò una mela mangiata soltanto a metà, come era sua abitudine. La sbrigativa inchiesta del giudice si concluse in due giorni e la mela non fu nemmeno sottoposta ad analisi per accertare se all'interno vi fosse del veleno. Un esame post mortem stabilì che Alan era morto suicida per avvelenamento da cianuro di potassio.
Il filosofo Jack Copeland mise in dubbio vari aspetti del verdetto del coroner, suggerendo una spiegazione alternativa per la causa della morte di Turing: l'inalazione accidentale di fumi di cianuro da un apparato utilizzato per placcare i cucchiai. Il cianuro di potassio veniva infatti utilizzato per sciogliere l'oro, attraverso l'uso di un macchinario, e Alan aveva un apparecchio di questo genere installato nella sua stanza degli ospiti.
La madre di Turing, d'altro canto, ha sempre creduto che il figlio fosse morto a causa di un'ingestione accidentale, causata dalla sua negligenza nello stoccaggio delle sostanze chimiche nel suo laboratorio. Altre persone invece sostengono che Turing stesse letteralmente terrorizzando le autorità britanniche al momento della sua morte.
I servizi segreti temevano che i comunisti avrebbero intrappolato gli omosessuali di spicco e li avrebbero usati per raccogliere informazioni. Turing era ancora impegnato in un lavoro altamente riservato all'epoca ed era anche un omosessuale che trascorreva le vacanze nei paesi europei vicino alla cortina di ferro. Secondo degli studiosi è possibile che i servizi segreti abbiano deciso di assassinarlo, considerandolo un rischio troppo grande per la sicurezza nazionale.