Su The Haunting of Bly Manor, seconda stagione della serie antologica Netflix, il magazine CBR ha sviluppato una teoria che riguarda la protagonista Dani e una metafora dell'AIDS, che a partire dagli anni '80 iniziò a fare numerose vittime, tra pregiudizi e psicosi. Attenzione: seguono spoiler sulla seconda stagione della serie.
A partire dal mese di ottobre, gli utenti Netflix hanno la possibilità di godersi The Haunting of Bly Manor, seconda stagione della serie antologica iniziata nel 2018 con The Haunting of Hill House. L'opera di Mike Flanagan ha convinto pubblico e critica riuscendo ad unire elementi horror ad un'affascinante storia dai toni profondamente drammatici.
Durante i nuovi episodi disponibili in catalogo, abbiamo avuto modo di seguire l'esperienza di Dani (Victoria Pedretti), una ragazza che trova lavoro come istruttrice di due bambini, Flora e Miles, presso l'imponente tenuta di Bly Manor, dove entra a contatto sia con i vivi che con i morti. Nell'episodio finale, la piccola Flora sta per essere trascinata sul fondo del lago e uccisa dalla cosiddetta Signora del Lago, il che spinge Dani a permettere allo spirito di possederla per salvare la vita della bambina. Successivamente vediamo come questo spirito segua Dani nel corso della sua vita e, secondo la teoria elaborata in queste ore da CBR, la sua possessione potrebbe essere letta come una metafora dell'AIDS.
Ricordiamo che la serie riprende in parte la storia di Giro di vite di Henry James, romanzo che però ha un epilogo diverso rispetto a quello narrato nella serie Netflix che è stato dunque scritto appositamente per il piccolo schermo. La teoria sottolinea innanzitutto il fatto che l'opera sia ambientata negli anni '80, quando cioè ci fu il culmine della crisi dell'AIDS, che all'epoca veniva associata esclusivamente agli omosessuali, soprattutto gli uomini. In The Haunting of Bly Manor, la protagonista Dani è omosessuale ed il modo in cui, con il passare degli anni, si manifesta in lei il progredire della possessione da parte della Signora del Lago sembra assai simile al modo in cui i sintomi dell'AIDS si manifestano nell'essere umano.
Quando Dani viene posseduta, si nota il cambiamento cromatico dei suoi occhi: uno dei due diventa infatti marrone, riprendendo il colore degli occhi della Signora del Lago. Questo sembra riprendere le manifestazioni cutanee con cui debbono fare i conti i malati di AIDS. La ragazza, poi, crede che l'essere stata posseduta rappresenti per lei una condanna a morte istantanea, lo stesso pensiero che accomuna coloro che negli anni '80 scoprivano di avere l'AIDS. Basti vedere come nella serie tv Dani preferisca non fare piani a lungo termine con la sua amata Jaime, riuscendo a malapena a godersi le gioie che nel frattempo la vita le sta comunque regalando, dal negozio di fiori, alla loro casa e la scelta di sugellare il loro sentimento con due fedi nuziali. Dal canto suo, Jaime è rimasta fino all'ultimo momento al fianco di Dani, così come fecero tutti i partner dei malati di AIDS negli anni in cui non gli era permesso neanche di recarsi in ospedale per sedersi vicino al letto o prendere decisioni mediche per loro. Solo diversi anni dopo, Dani sarà costretta a tornare a Bly Manor, sostituendo lo spirito di Viola Willoughby (Kate Siegel) sul fondo del lago, ponendo fine al proprio tormento.
The Haunting of Bly Manor: tutti i fantasmi nascosti nella serie Netflix
Disponibile su Netflix dal 9 ottobre, The Haunting of Bly Manor comprende nel cast Victoria Pedretti, Oliver Jackson-Cohen, Amelia Eve, T'Nia Miller, Rahul Kohli, Tahirah Sharif, Amelie Bea Smith, Benjamin Evan Ainsworth, Henry Thomas, Kate Siegel, Katie Parker, Alex Essoe e Matthew Holness.