Il regista Kantemir Balagov ha deciso di inserire in Closeness delle scioccanti scene di un vero snuff movie in cui si possono vedere degli autentici omicidi. La scelta del regista, inerente all'inserimento di queste sequenze, è stata pesantemente criticata, specialmente a Cannes, da un punto di vista etico.
Nel 1998 a Nalchik, Ilana, la protagonista del film, lavora nel garage di suo padre per aiutarlo a sbarcare il lunario. Una sera la sua famiglia allargata e gli amici si riuniscono per celebrare il fidanzamento del fratello minore David. Più tardi quella notte, la giovane coppia viene rapita e alla famiglia viene consegnata una richiesta di riscatto.
La parte centrale del film vede Ilana rimbalzare tra stati d'animo alimentati da alcol e droghe e comportamenti spericolati. Questa lunga sequenza culmina con alcuni ragazzi ubriachi in un bar che guardano un video composto da filmati reali riguardanti il massacro del Daghestan del 1999 in cui dei militari ceceni torturano e tagliano la gola ai soldati russi.
Questa scena ha provocato alcuni rabbiosi scioperi a Cannes e va sottolineato che Balagov ha oltrepassato una linea invalicabile con la sua scelta: nessuno dovrebbe essere colto alla sprovvista e costretto, inconsapevolmente, a guardare gli omicidi reali di uno snuff film progettato dai suoi creatori per spaventare il nemico fino alla sottomissione.