Geppi Cucciari stasera alle 21:00 sarà la protagonista della puntata di Stories, il ciclo di interviste ai principali interpreti dello spettacolo in onda su Sky TG24. Ospite del vicedirettore della testata Omar Schillaci, con la regia di Roberto Contatti, l'attrice e conduttrice si racconta in Geppi Cucciari - Io sono la luna.
Dal nuovo varietà culturale in prima serata tv "Splendida Cornice" su Rai3 al tour teatrale con "Perfetta", uno degli ultimi monologhi scritti da Mattia Torre. In mezzo: l'infanzia in Sardegna, la comicità, l'attenzione al linguaggio, il gender gap e l'amore per sé stessi. "Splendida cornice - ha detto Cucciari - è la mia prima serata, che è giunta nella mia vita in maniera inaspettata e al limite tra l'occasione e l'agguato, come le cose più belle della vita".
"Un varietà culturale - ha proseguito - che è una locuzione che non esisteva e anche su questo forse bisognerebbe fare una riflessione. Due ore in prima serata in cui la cultura non sono io a portarla nei contenuti ma sono io a portarla nel linguaggio".
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Ironia e divertimento nella stimolante chiacchierata che ripercorre alcune delle tappe della sua vita e carriera. Nata in Sardegna, terza figlia di tre, padre "geometra imprenditore edile, mia madre insegnante di educazione fisica. Ero una bambina vigorosa, esuberante, grassa, a tratti peggiorata da una pettinatura offerta da mia madre con consapevolezza. Una bambina felice - prosegue -, curiosa, a volte affetta da un istinto alla sincerità inutile, che metteva un po' in imbarazzo parenti ed amici". Quindi il cabaret iniziato a 26 anni e la possibilità che questo diventasse un lavoro. E poi il teatro. "Amo la tv ed è bellissima l'idea di entrare nel salotto altrui e fare compagnia...Però il teatro ha una magia diversa, comprano un biglietto per vederti quella sera, devono farsi la doccia, vestirsi, truccarsi e cenare prima o rinunciare alla cena a quell'ora, ti scelgono per una sera".
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Il cinema tra gli altri con Carlo Verdone. "Lavorare con lui per me è stato un sogno" fino all'ultimo spettacolo "Perfetta": "Questo è lo spettacolo che Mattia Torre ha scritto per me. Per me è una gioia, un'emozione che si rinnova ogni volta che lo porterò ancora in scena. Ora che Mattia non c'è più, più che mai". Un monologo teatrale che porta in giro per l'Italia da qualche tempo e che racconta un mese di vita di una donna attraverso i suoi cicli: "Questo racconto nei quattro martedì- ha raccontato - che sembrano tutti uguali esteriormente ma in realtà vedono una modifica del suo modo di percepire le cose, perché diverse sono le sue fasi del ciclo". La protagonista "è una donna che un po' mi somiglia nonostante non sia io e forse somiglia a tutte le donne".
Quindi il rapporto con sé stessi: "Quando mi dicono 'sei dimagrita', usato come un complimento, è sempre un po' insidioso. Vuol dire che ero grassa? Perché lo dicono così tanto? Perché si parla così tanto ancora del corpo delle donne, nel bene o nel male, mentre si parla un po' meno di quello degli uomini. Questo sì che è un po' disturbante... Ero una trentenne così così, una quarantenne sofferente, puntiamo ai 50 anni che ho. È essere arresi a ciò che si ha e a ciò che non si ha e fiduciosi che si possa stare nel mondo come si è". "Se ho imparato ad amarmi? Credo di sì, ci ho messo qualche anno...Mi accetto, mi voglio bene e mi porto a spasso".