Secondo Shelley Duvall le scene con Jack Nicholson e la "luccicanza" del piccolo Danny, ovvero lo Shining, quel potere extrasensoriale che dà il titolo al celebre film, sono state scene incredibilmente spaventose, sotto diversi punti di vista.
Nella recente intervista per The Hollywood Reporter, la star di Shining, Shelley Duvall, ha ricordato le scene più iconiche interpretate da Jack Nicholson.
"C'è una sequenza in Shining che è nel Guinness dei primati per il maggior numero di riprese per una scena con dialoghi", ha iniziato Shelley. "La scena in questione presenta Crothers e Danny Lloyd, il giovane attore che interpretava Danny Torrance, che discutono della capacità della "luccicanza", il dono psichico che permette al ragazzo di immaginare l'orribile passato dell'hotel e gli eventi futuri. Kubrick ha chiesto agli attori di fare quella scena 148 volte."
"Un'altra scena molto più impegnativa - la scena delle scale - è stata girata 127 volte", ha continuato Shelley. "È stata una scena difficile, ma si è rivelata una delle migliori scene del film. Vorrei rivedere il film. Non lo vedo da molto tempo."
Dietro suo suggerimento, il giornalista ha cercato su Google la celebre scena in cui l'attrice agitava una mazza contro Nicholson e durante l'intervista, l'attrice si è messa a piangere: "L'abbiamo filmato per circa tre settimane", ha spiegato Shelley. "Ogni giorno. Era molto difficile. Jack era così bravo, così dannatamente spaventoso. Posso solo immaginare cosa possano aver vissuto le donne che hanno affrontato una situazione come questa."
Shining, Shelley Duvall ricorda il metodo Kubrick: "piangevo tutti i giorni per il film"
Alla domanda se Shelley pensasse che Kubrick potesse essere stato insolitamente crudele o offensivo con lei, al fine di migliorare la sua performance, Duvall ha risposto: "Ha quella tendenza crudele. Sicuramente ce l'ha. Ma penso che lo sia perché qualcuno è stato altrettanto crudele con lui, in qualche momento del suo passato. Con me era molto cordiale e amichevole. Ha trascorso molto tempo con me e Jack. Voleva solo sedersi e parlare per ore mentre la crew aspettava. E la crew diceva:" Stanley, abbiamo circa 60 persone che aspettano". Ma anche quello era un lavoro importante che doveva fare con noi".