Al Festival di Cannes è stato presentato il documentario Slauson Rec, diretto da Leo Lewis O'Neil, che mostra quanto accaduto dopo che Shia LaBeouf aveva fondato una compagnia teatrale presso lo Slauson Recreation Center di Los Angeles.
Il filmmaker ha quindi immortalato come la star abbia iniziato a diventare progressivamente ossessionato dalla perfezione, dando vita a comportamenti estremi e non riuscendo a controllare la sua aggressività, diventando persino violento.
I sentimenti contrastanti provati da LaBeouf
Shia LaBeouf, intervistato da The Hollywood Reporter, non ha esitato ad ammettere: "Sì, sembro un fottuto coglione. Sì, il mio ragazzo è arrivato a Cannes. Posso essere disgustato nei miei confronti e incredibilmente felice per il mio ragazzo. Posso essere le due cose".

L'attore, nel periodo in cui è stato girato il documentario, stava cercando di rimanere sobrio e di uscire da un periodo particolarmente oscuro della sua vita. Shia ha ribadito: "Ho problemi? Sì. Il mio processo è orribile e disgustoso? Sì. Ho fatto delle cose terribili nel passato per cui dovrò chiedere scusa per il resto della mia vita? Sì. Questo film cambia qualcosa? No. Permette alle mie persone di entrare in questa fottuta industria? Sì. Quindi spingo sull'acceleratore, dò il via libera".
LaBeouf ha poi aggiunto: "Non ho visto niente di tutto questo. C'è un profondo dispiacere per quello che è accaduto. Lo vedrò per la prima volta a Cannes. Ciò che so della mia esperienza con queste persone, ovviamente, è il conflitto con 50 persone. In una compagnia teatrale ci sono conflitti ovunque".
La 'conversione' dell'attore
La star del cinema ha ricordato che in quel periodo non aveva alcun principio spirituale e non stava guidando i suoi attori e le persone con cui collaborava con amore: "Nessun aspetto della mia creatività si basava sull'amore, sulla generosità, sulla pazienza e sulle cose che si imparano nell'essere genitori o quando leggi le sacre scritture. Nessun principio, nessuna linea guida oltre all'essere bravi. A qualunque costo".
Shia ha comunque ribadito che si assume tutta la responsabilità di quanto accaduto e mostrato in Slauson Rec.