Mark Gatiss è stato protagonista di una masterclass durante l'evento Italian Global Series Festival in programma a Riccione e, rispondendo alle domande, ha smorzato le speranze dei fan di Sherlock che sognano un ritorno sugli schermi della serie con star Benedict Cumberbatch.
L'attore e sceneggiatore ha infatti spiegato i motivi per cui non sembrano esserci molte chance di rivedere l'amato progetto televisivo britannico sul piccolo schermo.
Un addio alla serie sul detective?
Parlando di Sherlock, Mark Gatiss ha spiegato che attualmente non si sta pensando a una possibile quinta stagione. Il co-creatore (insieme a Steven Moffat) del progetto televisivo ispirato alle opere di Arthur Conan Doyle, che ha inoltre avuto la parte di Mycroft Holmes, ha ammesso che i due protagonisti Benedict Cumberbatch e Martin Freeman non sono attualmente interessati a riprendere i rispettivi ruoli.

Gatiss ha sottolineato: "Bisogna anche essere in grado di capire quando fermarsi e bisogna smettere di pensare al passato e guardare invece al futuro". Mark ha ribadito che preferisce guardare in avanti, senza rivolgere i propri pensieri a quanto realizzato in precedenza.
Sherlock, secondo le parole dello sceneggiatore e attore, era inoltre stato al centro di un pitch di un ulteriore film per continuare la storia durante il periodo in cui il mondo era in lockdown e alle prese con il COVID.
Successivamente, tuttavia, l'idea è stata abbandonata in parte anche a causa dei tanti impegni delle due star.
Le parole di Cumberbatch
Nel mese di gennaio, Benedict Cumberbatch aveva parlato di un possibile ritorno nella parte del detective durante un'intervista, sottolineando: "Dovrebbe essere migliore di quanto non sia mai stato. Dovrebbe essere la versione superlativa di ciò che abbiamo già realizzato, deve lasciare al pubblico la voglia di volerne ancora".
Moffat, invece, nel mese di dicembre aveva chiarito che non c'erano progetti concreti relativi a un ritorno di Sherlock, nonostante abbia in mente un'idea per un seguito. Se la serie dovesse tornare, lo sceneggiatore avrebbe voluto esplorare Holmes e Watson un po' più anziani, avvicinando l'interpretazione dei personaggi dello show alle loro controparti letterarie "notoriamente di mezza età".