Sergei Loznitsa contro il boicottaggio degli autori russi: "Non si giudicano le persone dal passaporto"

Il regista ucraino Sergei Loznitsa prende posizione contro il boicottaggio dei colleghi russi condannando la reazione dell'opinione pubblica.

Sergei Loznitsa, pluripreamito regista ucraino autore di Donbass, si è detto fermamente contrario al boicottaggio di film e autori russi operato negli ultimi giorni in reazione all'attacco di Putin.

The Event: Sergei Loznitsa al lavoro sul set del suo ultimo film
The Event: Sergei Loznitsa al lavoro sul set del suo ultimo film

Sergei Loznitsa ha scritto una lettura rivolta a Variety in cui spiega che "molti amici e colleghi, cineasti russi, hanno preso posizione contro questa folle guerra. Quando oggi sento questi appelli per vietare i film russi, penso a questi registi che sono brave persone. Sono vittime come noi di questa aggressione".

In precedenza, Loznitsa aveva espresso la sua insoddisfazione per la reazione "troppo mite" della European Film Academy sull'invasione russa dell'Ucraina che lo ha spinto a dimettersi dall'associazione.

"A febbraio, quando i soldati russi avevano appena iniziato a invadere l'Ucraina, il primo messaggio che ho ricevuto è stato quello del mio amico Viktor Kossakovski, un regista russo che mi ha detto 'Perdonami. Questa è una catastrofe. Mi vergogno così tanto.' Più tardi, quello stesso giorno, Andrey Zvyagintsev, che è ancora indebolito da una lunga malattia, ha registrato il suo messaggio in un video", ha detto Loznitsa.

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"Quello che sta succedendo davanti ai nostri occhi è orribile, ma vi chiedo di non cadere nella follia. Non dobbiamo giudicare le persone in base ai loro passaporti. Possiamo giudicarli in base ai loro atti. Un passaporto è legato al luogo in cui nasciamo, mentre un atto è qualcosa che un essere umano fa consapevolmente".