Scarlett Johansson contro il politically correct: "toglie libertà all'arte e al mio lavoro"

In un'intervista, l'attrice Scarlett Johansson si è espressa sul politically correct e sulla libertà dell'arte.

L'attrice Scarlett Johansson è tornata a parlare dell'importanza della libertà dell'arte e di come il politically correct stia rovinando il suo mestiere.

Lo ha dichiarato in un'intervista concessa al magazine As If, ad un anno della polemiche che l'hanno coinvolta in prima persona. Scarlett Johansson infatti venne scritturata per il film Rub & Tug ma fu costretta a lasciare il ruolo del boss transessuale Dante Tex Gill: "Alla luce delle questioni etiche riguardanti il mio casting, ho deciso di abbandonare la mia partecipazione al progetto", disse la Johansson all'epoca. L'attrice però non ha dimenticato quelle polemiche e, a distanza di tempo, è tornata sul caso riferendosi anche alle pesanti critiche ricevute quando aveva recitato in Ghost in the Shell, adattamento dell'omonimo anime giapponese in cui avrebbe dovuto esserci una protagonista asiatica, secondo molti fan.

"Credo che la società sarebbe più unita se permettessimo a ciascun individuo di avere i propri sentimenti, senza aspettarci che tutti si sentano cosi come noi ci sentiamo. Da attrice mi dovrebbe essere permesso di interpretare qualsiasi persona, albero o animale perché questo è il mio lavoro". L'attrice si è poi soffermata su quanto il politicamente corretto influenzi il mestiere dell'attore: "Il politicamente corretto è un trend nel mio ambiente e in qualche modo ha ragione d'essere, per vari motivi. Ma ci sono momenti in cui questa tendenza ha un impatt sull'arte suscitando disagio e io credo che l'arte debba essere libera".

Dopo le dichiarazioni della Johansson, non si è fatta attendere la reazione della comunità Lgbtq, che ha giudicato inappropriati i paragoni fatti dalla star. Insomma, sembra che per l'attrice le polemiche non finiscano mai.