A pochi giorni dalla causa intentata da Scarlett Johansson per l'uscita in streaming di Black Widow, l'avvocato di lunga data della Disney, Daniel Petrocelli, è tornato ad affrontare la delicata questione, rilasciando una dichiarazione in cui definisce le azioni della star americana nient'altro che una campagna pubblicitaria "altamente orchestrata".
Prosegue il botta e risposta tra la Disney ed il team legale di Scarlett Johansson. In queste ore, Variety ha riportato le parole di Daniel Petroncelli, avvocato Disney che è tornato a commentare la scelta dell'attrice di fare causa allo studio. Il legale ha quindi detto che la causa intentata da Johansson e dal suo team rappresenta solo un tentativo "ovvio" di convincere la Disney a firmare un assegno per ulteriori royalties.
"È ovvio che questa sia una trovata pubblicitaria altamente orchestrata per ottenere un risultato che non è ottenibile nella causa", ha detto Petrocelli, aggiungendo: "Nessuna quantità di pressione pubblica può modificare o oscurare gli impegni contrattuali espliciti. Il contratto scritto è chiaro come il sole". Variety ha anche messo le mani su alcuni dettagli del contratto, incluso il fatto che secondo quanto riferito tutte le controversie devono passare attraverso la mediazione piuttosto che il tribunale. Come sottolinea la rivista, tuttavia, il contratto di Johansson è in realtà con i Marvel Studios piuttosto che con la sua società madre, la Disney. "Abbiamo trattato le entrate raccolte tramite Disney Premier Access come quelle ottenute al botteghino, ai fini dei requisiti del bonus nel contratto. Ciò ha solo migliorato l'economia della signora Johansson", ha aggiunto Petrocelli.
Dopo la prima risposta pubblica della Disney, in cui la causa veniva definita "triste e insensibile", l'avvocato di Johansson, John Berlinski, aveva ribattuto con queste parole: "Gli avvocati della Disney non possono cancellare le precedenti dichiarazioni pubbliche della società, i termini del contratto della signora Johansson, la storia di ciò che ha effettivamente portato a questa causa, o le implicazioni del suo comportamento nei confronti della comunità delle sue star in generale. Se la Disney credesse sinceramente a ciò che ora affermano i suoi avvocati, sarebbe lieta che la controversia venisse decisa in tribunale, invece di cercare di nascondere la sua cattiva condotta al pubblico in una mediazione confidenziale".