Sanremo 2022: Achille Lauro accusato di blasfemia dopo il battesimo in diretta (VIDEO)

Dopo l'esibizione di Achille Lauro a Sanremo 2022, che si è battezzato in diretta, sono stati in molti ad accusarlo di blasfemia.

Achille Lauro ci è cascato di nuovo a Sanremo 2022 e questa volta ha fatto arrabbiare anche le altissime sfere che l'hanno accusato di blasfemia.
Non c'entra niente la seminudità, a fare scalpore è stato il "battesimo" in diretta, che ha attirato le ire del Vescovo di Ventimiglia-Sanremo in primis e non solo.

Ieri Achille Lauro è stato il primo artista a salire sul palco del Festival di Sanremo, il cantante ha presentato il brano 'Domenica' accompagnato dall' Harlem Gospel Choir. Durante l'esibizione ha bagnato la testa e il viso con dell'acqua fatta cadere da una conchiglia dorata. Una sorta di auto-battesimo che il cantante ha spiegato su Instagram come "L'inizio. Il primo istante. L'importanza delle prime volte".

L'esibizione di Achille Lauro ha suscitato molte polemiche, religiose e politiche: un senatore di Fratelli d'Italia, Lucio Malan, ha scritto su Twitter "Achille Lauro profana il sacramento del battesimo mentre il coro gospel canta "AlleluXX". Ma che bravo! Quelli che chiedono il rispetto e la tolleranza. Pagato con il canone! Vergogna!"

Contro Achille Lauro è intervenuto anche e il Vescovo di Ventimiglia-Sanremo, monsignor Antonio Suetta, che nei giorni scorsi aveva richiamato tutti alla responsabilità "Tutti coloro che concorrono alla riuscita dell'evento, a cominciare dal servizio pubblico che è la Rai fino ad arrivare al conduttore Amadeus e agli artisti, sentano la responsabilità del valore di questa vetrina", aveva detto intervistato dal Sir, il servizio di informazione religiosa della Cei.

Il Vescovo oggi in una lunga nota pubblicata su Informazione Cattolica ha scritto: "Una triste apertura del Festival della Canzone Italiana 2022 ha purtroppo confermato la brutta piega che, ormai da tempo, ha preso questo evento canoro e, in generale, il mondo dello spettacolo, servizio pubblico compreso". Monsignor Antonio Suetta parlando poi dell'esibizione che lui giudica "penosa" di Achille Lauro scrive, senza mai nominare l'artista "La penosa esibizione del primo cantante ancora una volta ha deriso e profanato i segni sacri della fede cattolica evocando il gesto del Battesimo in un contesto insulso e dissacrante". E ancora "Il brano presentato, già nel titolo - Domenica - e nel contesto di un coro gospel, alludeva al giorno del Signore, celebrato dai cristiani come giorno della fede e della risurrezione, collocandolo in un ambiente di parole, di atteggiamento e di gesti, non soltanto offensivi per la religione, ma prima ancora per la dignità dell'uomo".