Sanremo 2011, terza serata con un memorabile Benigni

I big reinterpretano brani storici della canzone italiana, canta anche Gianni Morandi per omaggiare l'Unità d'Italia, Luca e Paolo sono in ottima forma, ma il vero evento è l'esegesi dell'Inno di Mameli di un immenso, indimenticabile e sorprendente Roberto Benigni.

L'attesissima serata evento "Nata per unire", dedicata dal festival ai 150 anni dell'Unità d'Italia, inizia in pompa magna con il tricolore pronto a trionfare ovunque sul palco dell'Ariston, sotto l'ala del coreografo Daniel Ezralow. Gianni Morandi parte all'insegna di un ingenuo patriottismo definendo "semplice e affettuosa" la terza serata della kermesse, accompagnato dai primi passi dalle due "muse" Belen Rodriguez ed Elisabetta Canalis addirittura sottobraccio, come nota perfino il sorpreso conduttore. Una novità segna i look delle primedonne: Belen sfoggia un tailleur nero con bustier argentato di Moschino mentre la Canalis indossa un abito da gran galà firmato Cavalli.
Con Giorgio Gaber a ricordare che "tutti son seri", gli "eretici" Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu promettono di rialzare il tiro, dopo la caduta di stile della scorsa serata. Non bisognerà aspettare molto per i primi sketch caustici di Luca e Paolo, che si concentreranno in diretta sugli ospiti del parterre e sul loro capitano.

Con Davide Van De Sfroos che canta Viva l'Italia non poteva iniziare in maniera migliore la sequela di performance canore, ma il pensiero degli spettatori va al cantante, finalmente compreso nell'italiano di De Gregori. Lasciato a casa il look aggressivo esibito alla serata d'apertura, in un abito bianco che sembra una gigantesca e soffice meringa Anna Tatangelo reinterpreta Mamma. Dopo di lei arriva, in mise punk blu Avatar, una felina Anna Oxa, che storpia con un napoletano inascoltabile 'O sole mio, ma la scelta più azzeccata è quella di Al Bano, che si lancia energicamente insieme a Iannis Plutarchos e Theodossiou Dimitra in Va' pensiero di Verdi, non a caso la canzone più votata dal pubblico a fine serata.

Gianni Morandi presta invece la sua voce all'amico Gianni Bella, recentemente colpito da un ictus, e a Mogol, autori del brano inedito Rinascimento, che finirà insieme alle altre cover di stasera in una compilation solidale i cui incassi saranno devoluti a favore dell'associazione "Per il tuo cuore onlus". Lo segue Patty Pravo, la big più esuberante finora: con un abito da charleston e accompagnata da tre coriste interpreta Mille lire al mese. Cambio di guarda per il direttore d'orchestra a La notte dell'addio, cantata da Luca Madonia con Franco Battiato a dirigere.
A seguire Giusy Ferreri canta Il cielo in una stanza come uno strillone rockettaro e dopo di lei è il turno di Nathalie Giannitrapani con una bellissima versione de Il mio canto libero, ascoltata con attenzione da Mogol in prima fila. La segue l'appassionato duo Luca Barbarossa - Raquel Del Rosario con Addio mia bella addio. E' la volta di Emma Marrone che arriva in un elegante abito rosso fuoco per cantare insieme ai Modà Here's to you - La ballata di Sacco e Vanzetti. Un'ospite affianca invece Max Pezzali per Mamma mia dammi cento lire: Arisa arriva a risollevare le sorti di un big scampato per poco all'esclusione, ma l'impressione è quella di ascoltare due brani diversi.
Il prof. Roberto Vecchioni rivela le sue origini partenopee e interpreta 'O surdato 'nnammurato, seconda canzone napoletana della serata, reinventata come una tarantella capace di coinvolgere anche la platea nell'exploit finale.
Entrata memorabile, dopo che Elisabetta e Belen intonano qualche nota, per il premio Oscar Roberto Benigni, capace di fare satira in maniera egregia con una verve che non si smentisce mai anche nell'impresa di parlare in tv del Risorgimento. "Siamo qua per parlare solamente dell'Inno di Mameli", dice, ridendo, l'indiavolato Benigni. L'aveva promesso, ma è incontenibile e il suo lungo ed emozionante intervento riesce ad abbracciare a 360 gradi gli argomenti più disparati passando con naturalezza dalla politica alla letteratura, citando Dickens, Shakespeare e Dante in una sola frase. Benigni rispolvera gagliardamente la storia d'Italia, inneggia con orgoglio le nostre origini, la nostra cultura, le nostre arti, racconta l'esegesi dell'Inno in maniera originale ed elettrizzata lasciandosi scappare battute pungenti e strepitose. Il suo sano e raffinato patriottismo nasce dal seme del sogno, di un eroismo senza età, di un amore immenso per il sapere che non ha pari. Benigni è serio, e diverte proprio per questo. Fino all'ultimo secondo, poco prima di una meritata standing ovation.
I La Crus hanno il difficile compito di riportare, dopo l'incredibile intervento di Benigni, la serata alla musica: il gruppo reinterpreta Parlami d'amore Mariù, il brano che rese celebre Vittorio De Sica. L'ultima esibizione degli Artisti è di Tricarico con L'italiano, accompagnato da Toto Cutugno e da un coro multietnico alle spalle. Tornano sul palco dell'Ariston Luca e Paolo, che stavolta cercano di allinearsi ai toni alti di Benigni con un intenso reading del brano "Indifferenti" tratto da "La città futura" di Gramsci. Ma mentre Benigni pochi minuti prima aveva divertito e commosso i più sensibili, questa versione seria di Luca e Paolo muove solo alla noia e all'effetto sorpresa. Quanto verrà apprezzata la loro buona volontà?
A pochi minuti dalla mezzanotte e dopo una nuova defaillance di Morandi, può partire la gara per gli altri quattro Giovani. Si esibisce per prima la giovanissima Micaela con Fuoco e cenere, la seguono velocemente Roberto Amadè, che canta Come pioggia, i Btwins con Mi rubi l'amore e infine Marco Menichini con Tra tegole e cielo. Il momento dei giovani dura pochissimo tempo e si chiude con un omaggio al cinema italiano realizzato dalla soubrette Belen nella coreografia che ricorda la Kate Hudson di Nine.

La serata si conclude con l'esclusione dalla gara dei Giovani dei Btwins e di Marco Menichini. Per gli Artisti invece il ripescaggio salva, proprio come nel più classico dei talent show, Al Bano e Anna Tatangelo, che rientrano in gara: eliminate dunque le canzoni di Patty Pravo e Anna Oxa. Chiusa la busta col verdetto, Morandi omaggia per l'ultima volta la patria interpretando l'Inno di Mameli e consumando il suo ultimo "Stiamo uniti" mentre agli spettatori che hanno resistito finora resta da sperare che da domani il conduttore si decida a cambiare motto.