Ryan Reynolds torna in veste di narratore per Underdogs, la serie targata National Geographic che celebra gli outsider del mondo animale. Con la sua comicità e il suo sarcasmo tagliente in stile Deadpool, l'attore ci presenta alcuni degli animali più stravaganti del Pianeta.
Ryan Reynolds e gli "Underdogs", gli animali più bizzarri
Ryan Reynolds ha una missione: riabilitare la reputazione degli sfigati del regno animale. Con Underdogs, la docuserie National Geographic che racconta il lato più stravagante della natura, l'attore canadese indossa nuovamente i panni del narratore ironico e carismatico, pronto a mostrarci che gli emarginati evolutivi non solo hanno un posto nel grande spettacolo della vita, ma spesso ne sono i protagonisti più imprevedibili.

Nel nuovo episodio, anticipato in esclusiva da ScreenRant, Reynolds ci invita a conoscere uno degli esemplari più controversi e affascinanti: un ragno "mangiatori di uomini" - o meglio, un aracnide femmina per cui il pasto romantico ha un significato decisamente letterale. "Questo è un animale che mette la sopravvivenza sopra ogni galateo", commenta Reynolds, mentre la vedova nera si muove sullo schermo con inquietante grazia. Non è solo una questione di ferocia, ma di strategie estreme per assicurarsi la discendenza.
Il vero cuore pulsante della serie sta proprio nella sua celebrazione dei "diversi": creature che non rientrano nei canoni del carino o dell'efficiente, ma che compensano con trovate geniali, tecniche di sopravvivenza disgustose e comportamenti al limite del sociopatico. Reynolds li chiama affettuosamente "i veri eroi della grande saga della vita" - ed è difficile dargli torto mentre osserviamo un insetto fare scelte da thriller psicologico pur di sfuggire ai predatori.
I prossimi due episodi, intitolati "Sexy Beasts" e "The Unusual Suspects", andranno in onda su National Geographic il 22 giugno, per poi arrivare il giorno successivo su Disney+. Titoli che già promettono un viaggio nei recessi meno glamour e più strabilianti dell'evoluzione. Underdogs non è una docuserie tradizionale, e Reynolds non è certo il naturalista convenzionale. Ma è proprio grazie a questa combinazione inusuale che ogni episodio riesce a rendere omaggio a quel 99% di specie che non finiranno mai sulle magliette dei bambini, ma che meritano tutta la nostra attenzione.