In un'intervista Niki Lauda, il celebre pilota su cui è stato basato Rush, ha parlato delle sue prime reazioni a proposito del film ed ha spiegato perché ha permesso allo studio cinematografico di realizzare la pellicola. Lauda, infatti, stima di essere stato avvicinato almeno trenta volte nel corso degli anni da persone che volevano raccontare la sua storia.
Il pilota ha accettato soltanto dopo essere stato contattato dal drammaturgo e sceneggiatore britannico Peter Morgan: "Molte candidature all'Oscar, davvero un bravo scrittore, bravissimo. Ho iniziato a parlare con lui e ha sviluppato la storia della stagione delle gare del 1976 e la rivalità tra me e James Hunt."
Intervistato da Graham Bensinger Niki Lauda ha dichiarato: "Ci siamo trovati a Vienna per la prima volta e dopo quell'incontro ci siamo rivisti almeno sei, sette volte. mi ha fatto moltissime domande, a volte divertenti, a volte stupide. Dopo un po' di tempo mi sono preoccupato e ho chiesto a Peter di leggermi la prima pagina della sceneggiatura. Dopo averlo ascoltato gli ho detto: 'Non c'è la chiave in una Ferrari da corsa, c'è un bottone, non puoi fare un film del genere in questo modo.'" Al che lo sceneggiatore britannico ha rassicurato il pilota dicendo che avrebbe approfondito ogni singolo aspetto tecnico del mondo delle Formula 1.
"Quando ho visto il film di Ron Howard per la prima ero a Vienna e mi è stato mostrato senza colonna sonora. La mia prima impressione è stata: 'Dovevo essere proprio uno stronzo in passato.' Ero preoccupato per il modo in cui Daniel Brühl mi aveva rappresentato sullo schermo. Poi però ho visto il film a Londra ed è stato tutto diverso: ho visto gente che rideva, gente che piangeva, il pubblico era molto emozionato. Mi è piaciuto molto." Ha aggiunto Lauda a proposito della sua reazione iniziale al film.