Roman Polanski: quando sospettò di Bruce Lee per l'omicidio di Sharon Tate

Dopo l'efferato omicidio di Sharon Tate, suo marito Roman Polanski arrivò perfino a sospettare che Bruce Lee, amico di famiglia, fosse coinvolto.

Che Roman Polanski arrivò perfino a sospettare che Bruce Lee avesse commesso l'omicidio di Sharon Tate, è qualcosa che non tutti sanno ed è qualcosa di cui si è tornati prepotentemente a parlare in questi giorni.

Esce oggi nelle sale americane C'era una volta a... Hollywood (di cui trovate qui la nostra recensione), il nuovo film di Quentin Tarantino a cui la tragica vicenda di Cielo Drive fa da sfondo. E arriva nei cinema oggi dopo tutte le polemiche che ha scatenato quella che era stata scelta come prima data di release: proprio il 9 agosto, giorno in cui ricorrerà il 50° anniversario dell'assassinio della giovane e bella Sharon Tate e di tutti gli altri ospiti che si trovavano con lei in quella notte di sangue al 10050 di Cielo Drive.

Una foto promozionale in bianco e nero di Bruce Lee da giovane
Una foto promozionale in bianco e nero di Bruce Lee da giovane

Cosa c'entra Bruce Lee con tutto questo? Ebbene, la leggenda delle arti marziali conosceva molto bene sia Sharon Tate che Roman Polanski (che l'aveva addirittura portato con sè durante una vacanza in Austria), ma soprattutto nel 1968 era stato il maestro di arti marziali dell'attrice, che si preparava per interpretare Missione compiuta stop. Bacioni Matt Helm (uno dei film consigliati da Tarantino per preparasi a C'era una volta a... Hollywood, tra l'altro). Nella tragica notte tra l'8 e il 9 agosto 1969 Bruce Lee non si trovava nella dimora di Cielo Drive, ma ci fu un dettaglio che, nei giorni seguenti all'omicidio, sembrava suggerire un suo coinvolgimento: l'attore confidò a Roman Polanski di aver perso i suoi occhiali. La stranezza? Sulla scena del crimine era stato ritrovato un paio di occhiali non appartenenti a nessuna delle vittime.

Come ha sostenuto Matthew Polly, che nel 2003 ha dato alle stampe Bruce Lee: A Life, Polanski era dilaniato dal sospetto terribile verso colui che considerava ormai uno dei suoi migliori amici a Hollywood, tuttavia quel dettaglio lo tormentava. Arrivò a pensare che fosse innamorato di Sharon Tate e che l'avesse uccisa per gelosia, e d'altronde lo riteneva abbastanza forte e abile, anche nell'uso delle armi, da poter sopraffare da solo più vittime. I sospetti su Bruce Lee durarono per circa 3 mesi, ovvero fin quando le indagini della polizia non portarono alla terribile scoperta: Sharon Tate e i suoi ospiti erano stati trucidati da alcuni adepti di Charles Manson.