Alan Tudyk, interprete di K-2SO in Rogue One: A Star Wars Story ha svelato qualche curiosità sulle riprese del lungometraggio diretto da Gareth Edwards.
Uno degli aspetti più divertenti, per l'attore, è stato rappresentato dalla possibilità di improvvisare e suggerire delle battute: "Di solito metà erano scritte e l'altra metà le sbagliavo, o altre le inventavo. Ci sono stati dei momenti in cui dicevo 'Posso suggerire qualcosa qui? Questo non funziona. Direi piuttosto questo'. E sono stati molti aperti in quelle situazioni. Fino al punto in cui dicevano 'Cosa direbbe K2 qui?'. E io rispondevo 'Che ne pensate di questo?'. E trovavamo una soluzione. E' qualcosa che non mi aspettavo. L'ho apprezzato molto e penso che dia qualcosa in più a K2 perché lo mantiene vivo, visto che è così vicino a me. Ovviamente se è qualcosa che è stato partorito dalla mia mente c'è un luogo in cui K2 e il mio cervello si sono incontrati".
Poter girare accanto agli altri attori ha inoltre dato vita a molti momenti non scritti nel copione: "C'è una scena non inserita nel montaggio in cui K-2SO stava scendendo da un U-Wing e c'erano altri soldati. Questa persona che fa parte dell'esercito dice 'Droide, prendi il cargo e portalo sulla collina'. E lui dice 'No. Ma puoi farlo tu se vuoi' e se ne va. E' davvero divertente. Non sta cercando di essere divertente, è semplicemente se stesso. E' una specie di punto di partenza. E' come quando Jyn gli consegna una borsa e lui la fa cadere in stile 'Non voglio portare questa schifezza. Portare la tua borsa?'". Tudyk ha aggiunto: "Non era nello script e nemmeno il fatto che mi desse la borsa. E' stata una scelta di Felicity e quello è uno degli aspetti positivi di essere sul set per recitare in motion capture. Alcune persone pensano che le battute siano state registrate in un secondo momento, penso si possa fare, ma non funzionerebbe bene".
Alan ha inoltre ricordato con molto divertimento il fatto che non si toglieva i trampoli utilizzati sul set nemmeno per andare in bagno ed essere così alto lo obbligava a non guardarsi intorno perché poteva vedere chi si trovava all'interno delle altre toilette.