Rocco Siffredi si è raccontato al Corriere della Sera e tra le altre cose ha parlato anche dei suoi genitori e in particolare di sua madre, una donna che ebbe una vita difficile, ma accettò e sostenne il figlio. A tale proposito, Rocco ha ricordato la risposta che sua mamma era solita dare a chi la criticava per il fatto di avere un figlio pornostar: "Nel nostro palazzo di Ortona c'era gente che criticava mia madre: ma come fai a sopportare una cosa del genere? Lei rispondeva: senti, io gliel'ho fatto così... e lui ci fa quel che vuole!"
Nell'intervista pubblicata oggi dal Corriere Rocco Siffredi ha parlato dei suoi genitori e ne viene fuori un ritratto un po' complesso e contraddittorio. Se da un lato i genitori del pornostar accettarono il mestiere del figlio, la loro storia familiare non fu sempre rose e fiori. La mamma viene dipinta come una donna forte, ma segnata da un incredibile dolore, quello per la morte del fratello di Rocco. Il padre invece è descritto come un uomo che pretendeva rispetto ed educazione, anche con le maniere forti, ma anche come un uomo un po' passivo.
La madre e il padre di Rocco Siffredi, spiega l'attore sono stati "Due grandi genitori che augurerei a chiunque, di quelli che prima di tutto sono per la felicità dei figli e che insegnano i valori importanti. Se non mangiavo mio padre mi rompeva i piatti in testa, se mancavo di rispetto alla zia mi prendevo due sberle, soldi in tasca ne avevano pochi... eravamo sei figli e mia madre doveva risparmiare. Quando hanno capito che volevo fare questo lavoro, ho trovato due complici." La stessa accettazione che anni dopo Rocco ha ricevuto anche dai figli, come ha spiegato nell'intervista.
"Mia madre vedeva che quando tornavo a casa ero sempre lo stesso, il resto non contava. Aveva già sofferto tanto e io non le avrei mai dato altri dispiaceri" - spiega Rocco, accennando alla morte di suo fratello, poi però prosegue - "Dall'età di sei anni ho vissuto con una mamma impazzita dal dolore. Quando mi rompeva la roba addosso, pensavo che da qualche parte quel dolore doveva pur sfogarlo. L'ho sempre capita fino a quando se n'è andata per una cirrosi epatica dovuta a un'epatite non curata durante la guerra. Mi ricordo che la abbracciavo e lei mi mordeva il collo e mi graffiava perché non mi riconosceva più"
Una mamma che fino alla morte del figlio era stata "il vero pilastro della famiglia", mentre il padre "per carità, era un gran padre, ma molto passivo, l'unica cosa che faceva davvero bene era andare a cercar donne. Da qualcuno avrò preso..."