Kevin Spacey merita una seconda possibilità dopo le numerose accuse di aggressione e violenza sessuale. È quanto ha sostenuto in un'intervista Robin Wright, sua partner sullo schermo nella serie House of Cards.
Alla domanda su un possibile ritorno di Kevin Spacey, Robin Wright ha risposto in modo cristallino: "Credo che ogni essere umano abbia le capacità di cambiare. Chiamale seconda possibilità o in qualsiasi altro modo. Ma io ci credo. Si chiama crescita". Da quando è scoppiato lo scandalo i due non hanno più parlato ma lei si è detta disponibile a sentirlo e a parlarne quando sarebbe stato pronto. "Mi dispiace che la vita di una persona finisca in una vera e propria arena pubblica. È un incubo, lo riesci a immaginare? - continua Write - Facciamo un lavoro, condividiamo una performance con gli spettatori. Ma perché la nostra vita privata deve essere pubblica? Odio questa cosa. Credo che la vita personale di tutti dovrebbe essere personale. Positiva, negativa, neutra, qualunque posizione uno abbia non credo che dovrebbe essere affare di nessuno. Parlo dei media. L'esposizione è una sensazione orribile. Uno sconosciuto che decide di sapere chi sei. Voglio dire, è criminale, lo è davvero".
Il primo ad accusare pubblicamente Spacey era stato l'attore Anthony Rapp che aveva raccontato che la star di I soliti sospetti aveva tentato di sedurlo quando aveva 14 anni durante una produzione di Broadway nel 1986. Spacey aveva affermato di non ricordare l'incidente, ma aveva sfruttato quell'occasione per fare coming-out e dichiararsi gay. Seguirono altre accuse da Los Angeles a Londra e l'ostracismo di Hollywood con il suo licenziamento da House of Cards, la sostituzione dal film Tutti i soldi del mondo e la cancellazione di produzioni avviate come quella sullo scrittore Gore Vidal, già in fase avanzata di post produzione.
Da allora Kevin Spacey si è praticamente chiuso al mondo, sostenendo sempre la sua innocenza da tutti gli addebiti giudiziari che gli venivano mossi. Da questo punto di vista Robin Wright ha sempre rimarcato che i rapporti con lui sono stati esclusivamente professionali: "Non conosceva l'uomo, solo l'attore. - sottolinea - Eravamo davvero collaboratori, non socializzavamo al di fuori del lavoro. Abbiamo avuto una rapporto rispettoso e professionale. Non è mai stato irrispettoso nei miei confronti. Questa è la mia esperienza personale. Questa è l'unica cosa che sento il diritto di dire".