Rihanna e Brad Pitt su Max

Protagonisti del nuovo numero del magazine, una Rihanna supersexy, Brad Pitt e Moby.

"A letto mi piace essere sottomessa, sculacciata o legata. Mi piace però che sia spontaneo... meglio usare le mani per non spezzare l'incanto". Così sentenzia una Rihanna travolgente, irrefrenabile, scandalosa sulle pagine di Max in edicola e su iPad da lunedì 4 luglio 2011. Disinibita e bollente in privato (e sul palco) quanto determinata nel denunciare chi maltratta la donna: "Non perdono né la violenza né l'omicidio, sono stata maltrattata in passato... voglio solo che le ragazze siano prudenti: per questo ho girato un video potente come Man Down".

Nome all'anagrafe Richard Melville Hall, per tutto il mondo Moby, il re della musica elettronica che esce dal suo regno (la consolle e i suoni sintetici) presentando in esclusiva per Max, l'America vista attraverso gli scatti del suo obiettivo: "Foto e musica vanno di pari passo - afferma il cantante e compositore - tramite i miei scatti voglio cogliere il normale e presentarlo come eccentrico, e cogliere l'eccentrico presentandolo come normale. Nelle mie foto c'è un universo di contrasti e di stranezze, le stesse che vivo anche durante i miei tour musicali".

Il sogno delle donne, personificazione vivente dell'american dream (dalla campagna statunitense ai red carpet più importanti del cinema) Brad Pitt viene spogliato dall'occhio critico di Max: successi, insuccessi, luci e ombre di un divo, di un "quasi" marito, di un filantropo, insomma di una chiacchierata leggenda del cinema a stelle e strisce.

Per il piccante d'oltreoceano, una panoramica sul "fratello cattivo" di Playboy, il mensile Hustler: scandaloso all'ennesima potenza, provocatore, estremo tanto da catalizzare su di sé l'ira di altri estremisti a stelle e strisce (il suo creatore è paralizzato da quando nel 1978 uno di questi gli sparò). A suo modo un'icona di libertà apparentemente mal digerita dalla nazione autodefinitasi land of the freedom.

Pugni, pupe, eroi, icone e guai. Il nuovo numero di Max porta i suoi lettori sugli squared circle (leggasi ring) della boxe made in U.S.A.: dall'eccentrico manager delle stelle Don King all'orecchio mozzato di Evander Holyfield, dall'azzannatore Mike Tyson alle leggende delle quattro corde di sempre, tutti, comunque sia, stelle intramontabili di questo spettacolare sport.
A completare il numero di giugno di Max una panoramica sul centoventicinquesimo anniversario della Coca Cola e un'emozionante ritratto di due città "alternative" degli Stati Uniti, Portland e Atlantic City, tra stranezze ed eccessi, scorci unici e aneddoti indimenticabili.