Ridley Scott, ospite del podcast Director's Cut, ha rivelato che era stato duramente criticato da alcuni responsabili degli studios perché non realizzava "film sulle persone normali".
Il filmmaker ha ripercorso le fasi maggiormente significative della sua carriera, iniziata nel 1977 con I Duellanti.
La richiesta ricevuta da Scott
Tra i primi successi ottenuti a livello internazionale da Ridley Scott ci sono Alien, Blade Runner e Legend, arrivati nelle sale dal 1979 al 1985. Il regista ha sottolineato: "Sono quattro film piuttosto buoni con cui iniziare. Sapevo che stavo andando nella direzione giusta. Ma qualcuno, in uno degli studios, mi ha detto: 'Perché non fai un film sulle persone normali?'".
Scott non ha esitato a rispondere: "Ho replicato: 'Che cazzo vuol dire?'. Perché nessuno è normale a meno che non sia totalmente noioso, giusto?".
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Le critiche a Blade Runner
Ridley ha inoltre ricordato come Blade Runner fosse stato 'distrutto' dalla critica Pauline Kael con una durissima recensione: "Non l'avevo nemmeno incontrata. Per me è quasi rientrato nel settore dello spionaggio industriale perché stai distruggendo un prodotto prima che esca".
Scott ha ribadito: "Questi sono tutti buoni film, quindi c'è qualcosa di profondamente sbagliato con il pubblico o il marketing. Ma non provo rancore. Sono davvero felice di dove sono. Questo è l'atteggiamento migliore che si possa avere. Penso sia l'approccio migliore semplicemente amare tutti i tuoi film, avere fiducia e continuare ad andare avanti".
Recentemente il filmmaker è stato impegnato dietro la macchina da presa in occasione dell'atteso Il Gladiatore II e, durante la promozione del sequel, ha ribadito più volte che non ha intenzione di smettere di lavorare e che spera di continuare ancora a lungo la sua attività sul set.