Ridley Scott ha criticato l'uso improprio degli effetti visivi da parte dell'odierna Hollywood e ha messo i giovani registi dall'affidarsi troppo ai VFX per compensare una pianificazione carente.
Essendo uno dei registi che ha incassato di più in assoluto, il cui lavoro comprende classici ricchi di effetti speciali come Alien, Blade Runner e Il Gladiatore, la maggior parte dei lavori di Scott è stata caratterizzata da una componente epica e visiva.
Con l'ultimo film di Scott, Il Gladiatore II, che rappresenta un'altra vetrina del tipo di spettacolo visivo che è in grado di offrire al grande pubblico, Scott occupa una posizione privilegiata per discutere di come l'uso degli effetti speciali sia cambiato a Hollywood nel corso degli anni.
Ridley Scott: "Gli effetti visivi servono a risparmiare soldi non il contrario"

Nel corso di un'intervista concessa a ScreenRant, Scott ha insistito proprio sull'uso degli effetti visivi nell'industria cinematografica di oggi e di come lui stesso abbia imparato a dosarli nel corso degli anni: "Gli effetti visivi sono uno strumento meraviglioso, ma rimangono uno strumento. Non dovrebbero servire a correggere un film mal fatto. Ed è lì che il budget aumenta, quando non si è fatto un buon lavoro con la macchina da presa".

Insistendo su quest'ultimo punto, Scott ha proseguito: "Gli effetti visivi dovrebbero servire a far risparmiare denaro e non a doverne spendere di più per riparare un film mal progettato. E il problema è che questa tendenza si sta verificando sempre più spesso".
Il regista ha quindi riflettuto sulla sua esperienza personale: "L'ho imparato molto presto, credo, da quando lavoravo come regista di dirette televisive e usavo sei telecamere alla BBC per fare fiction. Lì ho pianificato in anticipo ogni movimento della telecamera perché sei in diretta e non puoi fermarti. Ho portato questo metodo anche nel cinema. Ora lavoro con otto o undici macchine da presa".
Ridley Scott è conosciuto anche per la sua velocità di esecuzione sul set, che lo porta a girare molti più progetti rispetto ai colleghi: "Il film che sto girando ora si chiama The Dog Stars e lo finirò in 38 giorni. Napoleon l'ho girato in 52 giorni. Per Il Gladiatore II mi sono serviti 48 giorni. Normalmente occorrerebbero più di cento giorni, ma se si lavora con otto o undici macchine da presa, ti sbrighi prima, a patto che si sappia dove mettere quella dannata macchina. Se non lo sai, non provarci nemmeno: finirai in un mare di merda. Non potrei girare per 90 giorni. Impazzirei di noia".