Ripercorrendo la carriera cinquantennale di Sir Ridley Scott, non è difficile notare il fil rouge femminista che ha sempre influenzato la sua visione. Con il peso esercitato nell'industria cinematografica e il suo talento, Scott ha regalato al pubblico una serie di indimenticabili icone femminili. Basti pensare al Tenente Ellen Ripley di Alien, alla determinata Demi Moore in Soldato Jane, alla Clarice Starling di Hannibal e al suo eccezionale acume, per non parlare dell'iconico Thelma & Louise, vero e proprio manifesto di emancipazione.
Adesso il regista inglese è impegnato nella promozione di Sopravvissuto - The Martian, pellicola sci-fi che mescola dramma e humor. Humor che non è mai mancato nella visione di Scott e nella sua scelta di criticare gli stereotipi sessuali con quello sguardo caustico che ritroviamo proprio in Thelma & Louise. "Ho tentato di rendere il film divertente perché in questo modo gli uomini avrebbero riso di se stessi; credo che questo sia importante" commenta Scott.
Quando gli viene chiesto se si considera un femminista, Ridley Scott risponde di sì e cita come origine del suo pensiero l'esempio materno: "Elizabeth, mia madre, ha cresciuto tre figli da sola. Mio padre era nell'esercito ed era spesso via, perciò mia madre era il boss. Rappresentava la legge e quando ci diceva di fare qualcosa noi non replicavamo. Lo facevamo e basta". Perciò, quando si è presentata la possibilità di mettere in scena un'eroina forte e determinata, il regista non si è tirato indietro: "E' una cosa a cui, mentre preparavo Alien, non avevo pensato. E' nata in modo spontaneo, ma poi ci ho riflettuto sopra e mi sono reso conto che la scelta di fare di Ripley una donna e non uomo era molto importante. Perciò mi sono detto 'Facciamolo'"
L'esempio materno ha permesso a Ridley Scott di sviluppare figure femminili complesse, variegate, portando grande diversità sul grande schermo. Ma la situazione a Hollywood e altrove non è cambiata poi molto. "Dai tempi di Thelma & Louise spero che la mentalità sia cambiata, ma il sessismo è qualcosa da prendere sul serio. E' ancora qui, è ancora reale. Non possiamo sottovalutare la questione" ammonisce il regista.