Ricky Gervais difende la satira contro le star: "Pensate alle cose terribili su cui avrei potuto scherzare"

Ricky Gervais a tutto campo, difende la sua voglia di provocare ironizzando sulle celebrità e critica i social media.

Le battute pungenti di Ricky Gervais si sono spesso abbattute sui colleghi e sulle altre celebrità facendone indispettire più di una, ma il comico inglese ai autoassolve spiegando che avrebbe potuto scherzare su argomenti ben peggiori.

Una foto di Ricky Gervais
Una foto di Ricky Gervais

Nelle cinque edizioni dei Golden Globes da lui condotte - l'ultima nel 2020 - il comico britannico si è esibito in battute off-limits, spesso a spese delle star sedute davanti a lui. Ma in una nuova intervista con il Guardian, Gervais ha spiegato perché è importante non "assecondare" le celebrità:

"Assecondo i 200 miliardari davanti a me o i 200 milioni di persone sedute nelle loro case a bere birra che non stanno vincendo premi e non sono miliardari? Sono un comico. Sono un giullare. Scherzo sugli altri contadini nel fango. Non è così terribile, pensate alle cose che avrei potuto dire... Pensate alle cose fottutamente terribili su cui avrei potuto scherzare".

Dopo aver offeso vari colleghi, Ricky Gervais ha affermato di aver trovato un fan in Robert De Niro:

"Robert De Niro stava piangendo dalle risate quando ho fatto una battuta su Hugh Hefner e la sua giovane sposa. Mi ha chiamato dopo una settimana e ha detto 'Voglio dirti che hai fatto un ottimo lavoro.' 'Oh amico', ho detto, 'Ho infastidito alcune persone'. Lui ha risposto 'Che si fottano. Scherzavi.'"

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Gervais ammette di credere fermamente nella provocazione e nel politically uncorrect, ma diffida dei dibattiti che infuriano costantemente sui social media:

"Oggi ascolti le opinioni di tutti. Se vai su Twitter per un giorno, pensi che ci sia una guerra in corso, poi esci a fare una passeggiata e non è cambiato nulla. Vent'anni fa, se vedevi qualcosa in TV che non ti piaceva, prendevi una penna e scrivevi, "Cara BBC, sono assolutamente inorridito... Ora spari un tweet e fa notizia. Twitter è come la rabbia della strada. Twitter alimenta il narcisismo perché consente alle persone di pubblicare insieme a scienziati e politici la propria opinione. Ad esempio, faccio una cosa per salvare il rinoceronte, e qualcuno scrive 'E i bambini in Siria? Cosa stai facendo per i bambini in Siria?".