Report stasera su Rai 3: L'eredità di Silvio Berlusconi e la collezione dimenticata di Giovanni Agnelli

Stasera 22 ottobre su Rai 3 torna Report: ecco le anticipazioni del programma di Sigfrido Ranucci che da questa stagione andrà in onda la domenica sera alle 20:55.

Report stasera su Rai 3: L'eredità di Silvio Berlusconi e la collezione dimenticata di Giovanni Agnelli

Stasera, 22 ottobre, su Rai 3 in prima serata a partire dalle 20:55, torna Report. Sigfrido Ranucci e la sua squadra ci presentano quattro scottanti inchieste, ecco le anticipazioni di questa sera.

Le inchieste del 22 ottobre di Report

Stasera Report si concentrerà sul patrimonio ereditario di Silvio Berlusconi, su un caso di speculazione edilizia, sul business dei passaporti e le opere 'dimenticate, della collezione di Giovanni Agnelli.

Il testamento

L'inchiesta è firmata da Luca Bertazzoni in collaborazione con Marzia Amico,

Nel testamento di Berlusconi non c'è alcun riferimento ai 90 milioni di euro di debito di Forza Italia nei confronti del suo fondatore e il partito ha i conti in rosso. Analizzando i conti di Forza Italia, ci sono due fideiussioni di Silvio e Paolo Berlusconi per un totale di 7 milioni di euro: fideiussioni che sono state fatte anni dopo l'approvazione della norma del tetto di 100mila euro annui al finanziamento ai partiti.

L'inchiesta si occupa anche dei lasciti del Cavaliere, in particolare quelli destinati alla compagna Marta Fascina e a Marcello Dell'Utri, ex senatore di Forza Italia condannato in via definitiva a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Infine, il racconto di un altro presunto testamento che Silvio Berlusconi avrebbe lasciato a un imprenditore torinese residente in Colombia.

Garda Real Estate

L'inchiesta è firmata da Rosamaria Aquino in collaborazione con Marzia Amico

Si viaggia a Costermano sul Garda dove Un ponte tibetano sospeso da oltre 300 metri, un mega parcheggio, alberghi vista lago, campeggi, aree attrezzate e giochi sull'acqua sorgeranno in una valle considerata sito di interesse comunitario per alcune specie naturali che si trovano solo lì.

Tra boschi che diventano edificabili, ville hollywoodiane a pochi metri da un cimitero protetto da due Stati, terreni acquistati dal Comune concedendo in cambio cubature a chi vuole costruire. Quale equilibrio tra interventi urbanistici e tutela del territorio?

L'appuntamento

L'inchiesta è firmata da Chiara De Luca, in collaborazione con Eva Georganopoulou,

Obiettivo sul rilascio dei passaporti. A partire dalla fine del 2022, cessate le restrizioni della pandemia e con l'avvento della Brexit, c'è stato un boom di richieste di passaporti che ha mandato in tilt il sistema di prenotazione; tanto che per avere un appuntamento si arriva fino a 7 o 8 mesi di attesa.

E mentre alcune questure italiane hanno messo in campo diverse iniziative come gli open day, i cittadini esasperati si sono rivolti ad alcune agenzie che, sfruttando questa emergenza, si sono inventate un business, quello delle prenotazioni a pagamento.

Il sottosegretario sbadato

L'inchiesta è firmata da Manuele Bonaccorsi e Federico Marconi.

La collezione d'arte della famiglia Agnelli è composta da 636 capolavori dell'arte moderna e contemporanea, come Report ha scoperto pubblicando in esclusiva la lista di opere redatta dopo mesi di ricerche in giro per l'Europa. Di queste, solo quattro sono state notificate al Ministero della Cultura nel corso degli anni: dei gessi di Canova, comprati da Gianni Agnelli negli anni '90. Tutto il resto è sconosciuto al ministero. Il sottosegretario Vittorio Sgarbi, dopo aver ricevuto da Report la lista, ha scritto a Margherita Agnelli, ai tre fratelli Elkann, e alle Soprintendenze ai Beni Culturali di Torino e Venezia, per venire a conoscenza dell'ubicazione di tre opere, oltre i gessi di Canova: "Salutando" di Giacomo Balla, "Mistero e malinconia di una strada" di Giorgio De Chirico, e "La Chambre" di Balthus.

Vittorio Sgarbi sostiene che sono le uniche di interesse per lo Stato italiano, dimenticandosi centinaia di capolavori del '700 e '800 e di grandissimi artisti italiani e internazionali. Opere di cui attualmente è stata denunciata la scomparsa ma di cui lo Stato italiano avrebbe dovuto avere conoscenza e proteggere. Perché, come recita la Costituzione, "La Repubblica tutela il patrimonio artistico della nazione". Anche se di proprietà privata.