Red Land (Rosso Istria), un film del 2018 diretto da Maximiliano Hernando Bruno, fu aspramente criticato in Italia e all'estero e fu il centro di molte polemiche politiche. Il film parla della seconda guerra mondiale in Istria e racconta la vita di Norma Cossetto, uccisa dai partigiani jugoslavi nell'ottobre 1943, all'età di 23 anni.
I Fratelli d'Italia dettero immediatamente il loro sostegno per incrementare le proiezioni della pellicola e per diffonderla anche nelle scuole. Matteo Salvini parlò di opere di boicottaggio nei confronti del film e criticò "i politici e gli intellettuali di sinistra che hanno fatto di tutto per nascondere la verità sulle foibe".
La storica Alessandra Kersevan, invece, definì il film "pura propaganda fascista", mentre alcuni membri del Partito Comunista di Pordenone distribuirono volantini in cui si dimostrava l'aderenza della Cossetto al fascismo e le rappresaglie che i nazisti fecero in risposta alla sua morte davanti ad un cinema che proiettava la pellicola.
Eric Gobetti criticò il lavoro di Bruno, scrivendo che il film non è "solo inverosimile e brutale: è un vero e proprio prodotto propagandistico. I partigiani comunisti sono bestie assetate di sangue, animate da un sadismo innato: non hanno niente di umano, non c'è alcuna logica nel loro comportamento, solo un istinto primordiale che li porta alla violenza. I pochi italiani che parteggiano per la Resistenza sono rappresentati come ingenui accecati dall'ignoranza, dall'ideologia, dalla stupidità o dal terrore."