Ray Liotta: "Ho rifiutato il ruolo di Batman nel film di Tim Burton. Sono stato un imbecille"

In un'intervista mai pubblicata prima da Deadline, Ray Liotta poco tempo prima di morire rifletteva su tutta la sua carriera e sui ruoli che l'hanno definita, dandosi dell'idiota per non aver accettato la parte di Batman per Tim Burton.

Ray Liotta: 'Ho rifiutato il ruolo di Batman nel film di Tim Burton. Sono stato un imbecille'

In un'intervista mai pubblicata prima da Deadline, l'acclamato attore Ray Liotta ha posto l'attenzione su una scelta di carriera che potrebbe lasciare molti fan a bocca aperta. Liotta ha rivelato di aver avuto l'opportunità di interpretare il leggendario Uomo Pipistrello nel celebre film "Batman" diretto dal visionario regista Tim Burton, ma di aver rifiutato il ruolo in un momento di incertezza giovanile. "Sono stato un imbecille" ha confessato all'intervistatore del magazine.

"Era uscito "Qualcosa di travolgente", e stavo attirando l'attenzione per quello. Il mio agente mi ha chiamato e ha detto: 'Tim Burton vorrebbe incontrarti. Sta lavorando a un film, Batman.' All'epoca non c'erano praticamente film sui supereroi. Quello era il primo. Ho detto: 'Ma stai scherzando? Batman?!' Pensavo: 'No, è stupido.' Chi era stupido? Io ero lo stupido, perché non avevo capito".

La decisione di rifiutare il ruolo di Batman è stata una delle scelte più difficili della carriera di Liotta, che ha ripensato a quell'opportunità persa con una combinazione di rimpianto e saggezza. Nonostante l'attore abbia ottenuto successo con una serie di ruoli indimenticabili, il personaggio di Batman avrebbe potuto essere un capitolo straordinario nella sua carriera.

Robert De Niro, Ray Liotta e Paul Sorvino in Quei bravi ragazzi
Robert De Niro, Ray Liotta e Paul Sorvino in Quei bravi ragazzi

Quel bravo ragazzo di Liotta

Fortunatamente, Liotta ha saputo cogliere l'occasione più importante di tutte. "Sono stato la prima persona che Martin Scorsese ha incontrato per "Quei bravi ragazzi", e mi ci è voluto un anno per ottenere il ruolo. Ero al Festival del Cinema di Venezia con "Dominick ed Eugene" e [Scorsese] ha detto: 'Fammi vedere'. All'epoca c'erano ancora le videocassette. Mio padre ed io eravamo all'Hotel Excelsior. Guardavamo giù e c'era tutta questa folla di gente, e mio padre ha detto: 'Che diavolo sta succedendo?' Ho detto: 'Papà, quello è Marty Scorsese. Quello è il regista.' Era lì con "L'ultima tentazione di Cristo". Riceveva minacce, quindi aveva tutta questa scorta di guardie intorno a lui, e mentre mi avvicinavo, loro si sono messi in mezzo. Ho detto: 'Voglio solo parlare con Marty.' Lui mi ha visto fare così, e ha detto che è stato in quel momento che ha capito che voleva darmi il ruolo [di Henry Hill], perché aveva appena rivisto in me il tipo aggressivo di 'Qualcosa di travolgente'. Gli ho detto: 'Dammi quello che vuoi, lo farò'. È andata così e non immaginavo certo dove mi avrebbe portato quel ruolo".

Resta l'interrogativo su come Liotta avrebbe potuto reinterpretare il ruolo di Batman e lasciare il suo segno nella storia dei film sui supereroi, ma di certo la sua carriera è stata ugualmente memorabile.