Sylvester Stallone rischiò di chiudere la propria carriera in modo tragico durante le riprese del film d'azione Rambo III, per via di un elicottero. Quest'ultimo, infatti, si avvicinò abbastanza pericolosamente all'attore mentre si girava una scena, e per poco non lo decapitò. Stallone la prese con filosofia, ironizzando sull'accaduto: "Avremmo risparmiato una fortuna sul mio taglio di capelli!"
Non è l'unico velivolo coinvolto in un episodio memorabile della lavorazione di Rambo III: Stallone chiese infatti - e ottenne - un jet, del valore di 12 milioni di dollari, oltre al suo compenso abituale. Una richiesta esagerata in circostanze normali ma da ritenersi quasi normale all'epoca, dato lo statuto dell'attore italoamericano come divo dal successo indiscutibile in tutto il mondo (il film andò meglio all'estero che in patria, dove - sostiene il regista - fu forse penalizzato da uno scherzo del destino: la pellicola parla dell'invasione russa in Afghanistan, che però era già terminata, seppure da poco, quando l'avventura di Rambo debuttò nelle sale, rendendo vetusto lo spunto di base).
Solitamente considerato il meno riuscito della trilogia classica dedicata al personaggio, il terzo capitolo delle vicende di Rambo è significativo a livello di casting: è l'ultimo episodio della saga in cui appare Richard Crenna nei panni del colonnello Trautmann, e il quarto film è dedicato alla memoria dell'attore, scomparso nel 2003 quando il franchise era in un limbo produttivo e giuridico (Crenna si è però preso in giro da solo in Hot Shots, con l'approvazione del collega e amico). L'ultima volta che abbiamo visto Stallone nei panni del reduce del Vietnam è stato nel 2019, e il diretto interessato, pur avendo parlato di un potenziale sesto film, sembra essersi lasciato alle spalle il ruolo di John Rambo, almeno come interprete: un eventuale ritorno del personaggio potrebbe avere luogo in un prequel, incentrato sulla giovinezza di Rambo prima che andasse a combattere in Asia.