Checco Zalone torna in TV stasera su Canale 5, alle 21:21, con Quo Vado?, il film da lui scritto e interpretato che Mediaset ha scelto per tener compagnia al pubblico della sua rete ammiraglia ora che si è conclusa l'ultima edizione di Temptation Island.
Diretto da Gennaro Nunziante, che era stato il regista anche degli altri tre film precedenti di Checco Zalone, Quo Vado? segue le vicende di Checco, poco più d 30 anni, allevato con un'idea ben precisa: ottenere il posto fisso in un ufficio della pubblica amministrazione.
Non soltanto: nella sua vita ideale abita con i genitori per evitare l'affitto o l'acquisto di una casa, è eternamente fidanzato per non affrontare le responsabilità di un matrimonio e di una futura famiglia.
Quando viene assunto nell'ufficio provinciale di Caccia e Pesca crede di aver coronato tutti i suoi sogni. Non sa però che dietro l'angolo si nasconde una brutta sorpresa: il Governo decreta il taglio delle province e la spietata Sironi (interpretata da Sonia Bergamasco) lo pone di fronte alla scelta delle dimissioni o di un trasferimento lontano da casa. Tutto pur di mantenere la sua posizione, così Checco decide di accettare tutti i trasferimenti imposti, ma il piano della Sironi è chiaro: vuole costringerlo alle dimissioni. E gli propone un'ultima località, la più lontana e la più fredda: il Polo Nord, con il difficile compito di difendere i ricercatori della base artica dagli attacchi degli orsi polari. La prova è veramente dura da superare, ma dove non può l'interesse arriva l'amore: Checco si innamora perdutamente di Valeria (Eleonora Giovanardi), una ricercatrice, e proprio grazie a lei riuscirà ad allargare i confini di quel suo piccolissimo mondo.
Con la solita leggerezza Checco Zalone riesce qui ad affrontare un tema sempre scottante e un problema sempre attuale, quello del lavoro, e lo fa attraverso un protagonista che, nonostante la giovane età, è ancorato a un'idea ormai superata, come quella del posto fisso. Chi ha visto Quo Vado? lo sa, non bisogna aspettarsi riflessioni o conclusioni da trattato di filosofia, ma a Zalone va riconosciuta una capacità sempre più rara: sapere comunicare con tutti, saper creare un dialogo con lo spettatore più colto e con quello che è si è seduto in sala solo alla ricerca di un divertimento che non ha bisogno di volgarità.