Quei bravi ragazzi compie 35 anni e si regala il ritorno in sala. Il capolavoro di Martin Scorsese è infatti al cinema per tre giorni - il 17, 18 e 19 novembre - distribuito da Nexo Studios (sul sito è disponibile l'elenco completo delle sale).
Presentato in anteprima nel 1990 alla Mostra del Cinema di Venezia, dove vinse il premio per la miglior regia, con sei candidature all'attivo ai Premi Oscar (e uno solo vinto, da Joe Pesci), Goodfellas - questo il titolo originale - è considerato oggi uno dei migliori film della storia del cinema.
Accompagnato dalle performance di un trio di protagonisti incredibili - Robert De Niro, Joe Pesci, Ray Liotta -, Quei bravi ragazzi vede nel cast anche la presenza di due attori che diventeranno due volti assai familiari per il pubblico nove anni dopo. Sono Lorraine Bracco e Michael Imperioli, che diventeranno la psicologa Jennifer Melfi e Christopher Moltisanti ne I Soprano, la celebre serie TV targata da HBO che ha trovato proprio in Goodfellas la sua principale ispirazione.
Quei bravi ragazzi è tratto da una storia vera
Il soggetto del film è tratto dal libro Il delitto paga bene di Nicholas Pileggi, basato sulle vicende reali del pentito di mafia Henry Hill Jr., che, dal 1955 al 1980 (gli anni coperti dalla narrazione del film), fu un esponente della famiglia mafiosa dei Lucchese. Dal 1980 decise di collaborare con le autorità dell'FBI.
Nel capolavoro di Martin Scorsese, Henry Hill è interpretato da Ray Liotta. Ma anche Steve Martin ha vestito i suoi panni nel film che viene considerato una sorta di "sequel non ufficiale" di Quei bravi ragazzi: la commedia Il testimone più pazzo del mondo, scritta da Nora Ephron, ispirata proprio al libro di suo marito, Nicholas Pileggi.
Robert De Niro maneggiava soldi veri in scena
Il personaggio del gangster Jimmy Conway è introdotto mentre distribuisce denaro ai suoi uomini all'interno del club. Per Robert De Niro, però, c'era un problema: i soldi finti utilizzati solitamente sul set al tatto non davano la stessa sensazione di quelli veri. Dopo tanta insistenza con il regista, si decise di affidargli 5000 dollari in contanti, rigorosamente veri, prelevati dal conto in banca del capo attrezzista.
La responsabilità, però, era grande, e dunque fu presa sul set una misura di sicurezza straordinaria: ogni giorno nessuno poteva abbandonare le scene prima che le banconote fossero state tutte raccolte e contate.
Meno coltellate a Billy Batts dopo la fuga degli spettatori
I test screening di Goodfellas mostrarono a Scorsese e ai produttori qualcosa di interessante: non tutti gli spettatori sarebbero stati disposti a sopportare fino alla fine un film così violento. Emblematico fu quello che successe durante la scena del pestaggio di Billy Batts, quando una parte del pubblico decise di abbandonare la sala.
Martin Scorsese capì che, se voleva evitare la censura, doveva edulcorare, per quanto possibile, alcune di quelle sequenze, a cominciare da quella inziale, riducendo per esempio da 7 a 4 le coltellate mostrate con cui Tommy DeVito, il personaggio di Joe Pesci, infierisce su Billy chiuso nel bagagliaio.
Michael Imperioli curato per le ferite di scena
Sul set di Quei bravi ragazzi, nei panni di Spider, Michael Imperioli si ferì la mano con un vetro rotto. Al pronto soccorso, però, pur assistito immediatamente, dovette aspettare parecchio prima che i medici individuassero la vera ragione del suo arrivo.
Il motivo? L'ha raccontato lui stesso nel 2018 durante il programma Popcorn with Peter Travers: "Avevo fori di proiettile nel petto e sangue ovunque. Quindi all'ospedale del Queens pensavano che stessi per morire". I medici, dunque, avevano scambiato i trucchi di scena per delle vere ferite. Compreso l'errore, gli ricucirono il taglio alla mano. Quello, sì, molto reale.
Il "Copa Shot", uno dei piani sequenza più famosi del cinema
Quaranta parole dello scrittore Nicholas Pileggi sono tutto ciò che servì a Martin Scorsese e al suo direttore della fotografia, Michael Ballhaus, per immaginare e girare il "Copa Shot", uno dei piani sequenza più famosi della storia del cinema.
Una sequenza di due minuti e mezzo che prende il nome dal club, il Copacabana, in cui Henry Hill porta la sua nuova fidanzata, Karen (Lorraine Bracco). Non entrano dalla porta principale come il resto dei clienti, ma dalla porta sul retro, scendono le scale, attraversano la cucina e si dirigono direttamente davanti al palco, dove un tavolo si materializza per loro "volando" sulle spalle di un cameriere.
In questo video, Andrea Bedeschi racconta tutti i segreti di una sequenza diventata leggendaria.