Pupi Avati torna al genere horror con "Il signor diavolo"

Il regista racconterà una storia ambientata nel Polesine degli anni '50, tra religione ancestrale e antiche credenze.

Nel corso di una Masterclass tenuta al Bif&st - Bari International Film Festival, il regista Pupi Avati ha annunciato il suo nuovo progetto. L'autore bolognese tornerà al suo vecchio amore, l'horror, con Il signor Diavolo.

"Voglio tornare alle paure e alle cose che mi spaventavano quando ero ragazzino. Cosa ti spaventa di più? Credere all'esistenza del male assoluto: il demonio" ha dichiarato Avati. "Ricostruire un mondo degli anni '50 in campagna per me è un'operazione interessante da fare. Sono eccitatissimo. Voglio tornare a misurarmi con quel mondo fantastico che era la favola contadina. Voglio ritornare a quelle storie 'di paura' che si raccontano davanti al camino. E' un tentativo di rigenerare un cinema italiano in cui ci sono sempre i soliti cast, dove non distingui un film dall'altro. Il cinema italiano non sta incassando più nulla, il box office è un bollettino di guerra".

Il signor Diavolo verrà girato la prossima estate a Grado, in Friuli Venezia Giulia. La storia, tratta da un libro firmato dallo stesso Avati in pubblicazione con Guanda, è ambientata nel Polesine degli anni '50. Due quattordicenni vivono ancora una religiosità ancestrale, preconciliare: attorno a loro aleggiano il peccato e il timore dell'inferno, si respira nell'aria la paura del diavolo. Uno dei due muore di malaria e la gente si convince che la sua morte sia accaduta perché ha fatto cadere l'ostia durante la prima comunione e l'ha pestata. L'altro ragazzo non si rassegna di aver perso l'amico del cuore e fa di tutto per contattare un essere deforme che si crede abbia rapporti col diavolo.

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