Sono passati 13 mesi da quando gli operai hanno lasciato l'isola, dopo 15 mesi di autocarcerazione nel carcere dell'Asinara. Ad oggi sono ancora 100 gli operai senza lavoro con la cassa integrazione scaduta il 9 giugno, che sperano gli venga rinnovata. La Vinyls, commissariata, non ha più alcuna possibilità di aprire, la lotta di quasi un anno e mezzo di questi lavoratori, pur non avendo risolto i loro problemi, rimane una grande esempio della determinazione a difendere i propri diritti. Grazie alla lotta di questi operai, si è avviato un processo di riconversione della chimica di base in chimica verde.
È il febbraio del 2010, un gruppo di operai della Vinyls in cassa integrazione occupa il carcere dell'Asinara in Sardegna, chiedendo la riapertura degli impianti. Chiedono di poter continuare a lavorare. All'inizio è una battaglia disperata, una protesta estrema, ma poco alla volta, il mondo si accorge di quegli uomini sperduti su un'isola deserta, prigionieri in un carcere abbandonato: l'articolo di un giornale, un servizio televisivo, il loro blog che cresce e poi Facebook, interviste, collegamenti, trasmissioni sempre più importanti. Oggi questa protesta trova il suo spazio anche alTeatro Valle Occupato con la proiezione straordinaria di Pugni chiusi, il documentario vincitore di Controcampo Italiano alla 68ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia e diretto da Fiorella Infascelli. Il film narra dell'esperienza de 'L'isola dei cassintegrati',la protesta degli operai di Porto Torres, che si sono auto reclusi per più di un anno nel dismesso carcere dell'Asinara. Una battaglia sindacale tradizionale diventa visibile grazie a strumenti di lotta non tradizionali. Ma cosa accade davvero su quell'isola? Passano i mesi. Passa un anno. Gli impianti rimangono fermi. Sembra che non sia cambiato nulla. In realtà tutto è cambiato.