Pokémon, scoperta un'intervista scandalosa: per il mercato americano era stato proposto un Pikachu col seno

Un'intervista riemersa online rivela che Pikachu rischiò un drastico restyling per il mercato statunitense: da tenero topino elettrico a creatura felina e formosa.

Un'immagine di Pikachu dei Pokémon

Un'intervista riemersa online ha acceso i riflettori su una versione alternativa di Pikachu: un redesign per il pubblico americano che lo avrebbe reso irriconoscibile. Ma cosa c'è di vero in questa curiosa leggenda a tema Pokémon?

Il Pikachu che (quasi) diventò sexy

La notizia è rimbalzata da un vecchio post Reddit alla stampa giapponese per poi infiammare le community internazionali: Pikachu, la mascotte per eccellenza dell'universo Pokémon, fu a un passo dall'essere stravolta per il pubblico statunitense.

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Il design attuale di Pikachu

Secondo quanto riportato da News.jp, in un'intervista ormai sparita dal sito di Nintendo Japan, il creatore del franchise Satoshi Tajiri e il CEO della Pokémon Company Tsunekazu Ishihara parlarono apertamente delle pressioni subite per adattare il design dei mostriciattoli alle presunte esigenze del mercato occidentale.

Durante quell'incontro, Ishihara racconta un momento emblematico: "Quando mostrammo i design allo staff americano, ci dissero che erano troppo carini". Per tutta risposta, ricevette un'illustrazione di un Pikachu a forma di gatto tigrato con un seno enorme. Una frase che ha subito sollevato dubbi linguistici: l'ambiguo termine "chest" avrebbe potuto alludere a un petto mascolino, e non necessariamente a forme femminili. Ma la conferma del tono femmineo arriva subito dopo, quando Ishihara viene interrogato se quel design somigliasse alle "ragazze vestite da Pikachu che si vedono al Comiket", a cui lui risponde di sì.

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Così, tra gaffe linguistiche e incomprensioni culturali, pare che la celebre icona elettrica rischiò seriamente di trasformarsi in una sorta di mascotte sexy.

Muscoli, fraintendimenti e un destino (per fortuna) evitato

Il curioso aneddoto non è isolato. Già nel 2008, durante un briefing finanziario di Nintendo, l'allora presidente Satoru Iwata menzionò l'esistenza di una proposta alternativa per il mercato estero: "una versione muscolosa di Pikachu" era stata inviata per valutazioni interne.

La locandina di Pokémon
La locandina di Pokémon

Non è chiaro se si trattasse dello stesso redesign femminile citato da Ishihara o di un concept distinto. Resta il fatto che, in un momento cruciale per la diffusione globale del brand, si valutava l'ipotesi di alterare radicalmente l'aspetto del Pokémon più iconico per renderlo, forse, più conforme a canoni occidentali.

Fortunatamente, il tempo e il buon senso hanno preservato l'identità originale del personaggio. L'attuale Pikachu, con il suo aspetto paffuto e la coda a forma di saetta, è diventato un simbolo universale di tenerezza e potenza, riuscendo a conquistare il mondo senza bisogno di trasformarsi in un bodybuilder peloso o in una versione cosplay iper-sessualizzata. Rimane però affascinante - e un po' inquietante - pensare che dietro uno dei personaggi più innocui della cultura pop si celasse, almeno per un momento, l'ombra di un design che nessuno ha mai davvero chiesto.