Una partenza caotica per questa edizione della Mostra del Cinema di Venezia: giornalisti ed addetti ai lavori non hanno potuto ritirare subito le loro tessere d'accredito a causa di una serie di ritardi e disservizi che neppure coloro che avevano comprato i biglietti online hanno potuto evitare. Ma la grande magia della Biennale è ugualmente iniziata stamattina con Anything Else l'ultimo film di Woody Allen presentato in anteprima mondiale alla stampa e che stasera è stato presentato al pubblico, dopo la conferenza stampa tenutasi oggi pomeriggio.
Pochi minuti prima delle 14,30, il regista di Manhattan, preceduto dallo scafo delle guardie del corpo, è apparso assieme ai giovani protagonisti del suo film, Christina Ricci, in maglietta nera, minigonna azzurra e collant neri ricamati e Jason Biggs in maglietta nera e pantaloni grigi. Accennano a qualche sorriso, per accontentare i fotografi appostati lì da tempo, Woody, in camicia celeste e pantaloni beige ha lo sguardo teso ed imbarazzato: i fotografi gli chiedono di girarsi e sorridere e lui esegue tenendo per mano gli altri due attori. Dopo la pioggia di flash vengono scortati verso la Sala delle conferenze, al terzo piano del Casinò.
"Sono felice di essere a Venezia" dice il regista che nella città della Biennale ha anche girato Tutti dicono I love you "sapete quanto adori questa città, mi ci sono anche sposato" ; la sala delle conferenze è gremita, alcuni sono rimasti fuori in fila e i riflettori sono puntati tutti su di lui: i temi di Anything Else sono quelli ricorrenti nel suo cinema: psicanalisi, jazz, relazioni di coppia, ebraismo. "Chi fa questi film è sempre la stessa persona, cioè io: non lo faccio intenzionalmente, ma è inevitabile che in 35 anni che faccio cinema io mi ritrovi a tornare sullle stesse cose. Sono limitato da ciò che sono"
Il film racconta di un colpo di fulmine: quello tra l'aspirante scrittore Jerry Falks (Jason Biggs) e la bella e capricciosa Amanda (Christina Ricci) una storia molto difficile, lei impone la presenza di sua madre alcoolizzata nell'appartamento newyorkese che divide con il fidanzato e poi gli si nega lamentandosi che non riesce più a fare l'amore, ma intanto lo tradisce con chiunque le capiti a tiro. Allen nel film è un insegnante e sceneggiatore amico di Jerry che con la sua ironia gli apre gli occhi su come vanno le cose nel mondo. Ossessionato dai kit di sopravvivenza, dall'arrivo imminente di un disastro mondiale e convinto di essere circondato da un antisemitismo mai del tutto sopito, il professore libererà Jerry dai suoi complessi.
Molte battute nel film sono sull'antisemitismo ma Woody ci tiene a puntualizzare che il suo non è un film politico: "Il mio personaggio - spiega - è un microcosmo di alcuni problemi che si sono verificati in Israele. Lui è una persona ottima ma dopo anni di persecuzione religiosa, esistenziale e sociale, si è trasformato in una personalità paranoica" e poi "La paranoia del mio personaggio è tutta esistenziale e questo è un film sulle paronoie personali. La politica non c'entra".